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rata scriveva: « Spontaneità, fecondità, chiarezza, ed originalità d'idee, una frase leggera, elegante, piena di grazia; un accomna-gnaniento, che si modella sulle pafole e che vi affascina pelle sue dolci attrattive; buon gusto, sprazzo di genio — tutto si trova ».
Il fortunato maestro non riposò sugli allori, e nello stesso anno fece rappresentare al Teatro Nuovo di Napoli un'altra opera « Emilia nell'eremitaggio di Liverpool », di genere semiserio.
Nel 1825 Donizetti scrisse « Alahor in Granata », di genere serio, e, di poi, costretto da impegni precedenti, dovette rassegnarsi ad andare a Palermo come m teatro concertatore di opere altrui. Da questa città così scriveva il 21 Dicembre 1825 al M. Mayr:
Ho messo la Vestale di Spontini-in 19 giorni, cioè per dir meglio in 19 mattine perchè alla sera si recitava; io sfido chi può far di più : . . .
Dovea io ora dar la mia opera (1) ma per malattia della Fennon andrò verso i primi dell'anno. Ho una paura non piccola.... La Fennon non la vogliono sentire, la moglie di Tamburini (figlia di Gioja) è un cane, il tenore Vinter eie. eie. e te. etc.
(1) L'c7lahor in Granata.