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Contributo ad una biografia di Gaetano Donizetti
Lettere e documenti inediti
Verzino Edoardo Clemente
L. Carnazzi Editore Bergamo, 1896, pagine 196

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   posizione e composizione, esecuzione ed esecuzione. Appare in seguito Rubini: e quest'astro luminosissimo della musica, salutato e risalutato con un entusiasmo indicibile, rapiva con quelle modulazioni soavi, onde si abbellano e si vivificano anche le armonie più scolorate. Gentile, avvenente, disinvolta, la giovane Orlandi diede col canto tutto quel risilto ch'era possibile di dare nella sua parte ai concetti del maestro; ma ella non poteva essere ciò cli'è nell'opera d'cAnna 'Boleiu. — Nel resto della composizione trionfa un'altra aria finale di Rubini, da esso cantata superiormente ad onni aspettativa, ma che pel contesto è un tritume di genere barocco, composto di piccole frasi sminuzzate che impediscono a questo grande cantante lo sviluppo di quo'suoni pieni, agili e morbidissimi, che danno alle melodie una delicatezza ineffabile. — Rubini più volte nel corso degli atti stessi, e al calar del sipario, coli'Orlandi, con Frez-zolini e col maestro comparve sul proscenio a ricevere dal pubblico nuove testimonianze di quel piacere che mostrò di provare. »
   Mentre metteva in iscena la sua nuova ' iarsa — poesia del Gilardoni — « Il Giovedì Grasso » al Teatro del Fondo, Donizetti scriveva il 21 Ottobre 1828 a suo babbo:
   Barbaja l'anno venturo mi vorrebbe far direttore delle musiche de' Reali Teatri, ma qua dopo
   Rossini nessuno ha più disimpegnato bene gii atTar
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