musica elaborata con troppa scienza. Ci restringiamo ai fatti, e perciò appunto fummo storici imparziali, e per esserlo esattamente ripeteremo, che in quest'opera si scorgono non poche reminiscenze. Ci permetteremo soltanto di preconizzare a questo spartito nel progresso delle rappresentazioni, un successo non minore del già ottenuto, e ciò tanto più probabilmente, quantochè l'esecuzione in particolar modo, da parte de' cantanti e dell'orchestra, ha duopo di essere maturata. »
L'appendicista chiude l'articolo con vive lodi, e qualche appunto, alla 'Pasta, alla Corradi, alla Grisi. alla Bai/lon-Hilatet, al Donzelli, al Kepini e coll'accertare che
« I coristi d'ambo i sessi ebbero plauso, giacche non solo la musica che cantarono era ricca di pregi, ma ben anco l'esecuzione fu lodevolissima. »
Al successo dell' « Ugo » tenne dietro subito quello, ben più grande, dell' « Elisir d'amore », melodramma giocoso in due atti di F. Romani, rappresentato la prima volta alla Canobbiana di Milano la sera del 12 Maggio 1832
«1 Senza tanta aspettazione — scrivi ra il Pe^\i nella solita appendice —, senz 1 tante promesse, questo spartito, bello dal principio al line, ha meritato il favore generale a chi lo scrisse e a chi lo sostenne. Viva adunque Donizetti. »