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Giosue Carducci
Biografia - Opere - Metrica
A. Franzoni
Società Tip. succ. Wilmant Lodi Milano, 1909, pagine 92

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   così soltanto si riesce a spiegare la portentosa erudizione che sin d'allora possedeva.
   Il 25 giugno del 1855 fu laureato e il 2 luglio ebbe il diploma di magistero, ottenuto con una lezione sul tema Dell' influenza provenzale nella lirica del secolo XIII: in cui si rivelava già l'acume del futuro critico e storico della letteratura italiana.
   Uscito dall' Università non interruppe tuttavia i rapporti con i compagni suoi, il Targioni-Tozzetti, il Gargani, il Chiarini ; coi quali anzi si strinse in più forte, eletta e costante amicizia, formando la così detta società degli amici pedanti : pedanti, s'intende, contro la svenevolezza e le scioccherie dei romantici, e difensori schierati del classicismo improntato di schietta italianità: programma, questo, a cui il Carducci si mantenne poi sempre fedele. Ed essi si scambiavano vicendevolmente scritti, si proponevano discussioni, parlavano di studi, di libri, di lavori e ingaggiavano un'aspra lotta contro la bolsa letteratura romantica con la famosa Diceria del Gargani, una critica ironica, la quale sollevò uno scandalo enorme.
   Intanto nel novembre del '56 il Carducci veniva nominato maestro di retorica in S. Miniato al Tedesco dov'egli dicevasi lietissimo di poter far « tradurre e spiegare a due ragazzi più Virgilio e Orazio, più Tacito e Dante che potessero »! e per conto suo meditava sulle opere di Dante, Guicciardini, Machiavelli, Di questo lieto e laborioso periodo di sua vita, egli ci ha lasciato bellissime pagine autobiografiche nelle Risorse di S. Miniato al Tedesco: dove racconta come con