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Giosue Carducci
Biografia - Opere - Metrica
A. Franzoni
Società Tip. succ. Wilmant Lodi Milano, 1909, pagine 92

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 87 —
   Es. — Molosso ringhia, o antichi versi italici,
   ch'io co '1 batter del dito segno o richiamo i numeri
   vostri dispersi, come api che al rauco
   suon del percosso rame ronzando si raccolgono.
   (Saluto italico).
   V. — Asclepiadeo — composto di quattro versi: 1 tre primi ponno essere resi da due quinari sdruccioli accoppiati, e l'ultimo da un novenario pure sdrucciolo :
   Es. — Sorgono e in agili file dilungano
   gl'immani ed ardui steli marmorei, e ne la tenebra sacra somigliano di giganti un esercito.
   (/n una Chiesa Gotica).
   Altro sistema di asclepiadeo è quello riprodotto con due versi di doppi quinari, indi un settenario piano e un altro sdrucciolo:
   Es. — Corri tra' rosei fuochi del vespero,
   corri, Addua cerulo: Lidia sul placido fiume e il tenero amore al sole occiduo naviga.
   (Su l'Adda).
   Un'ultima forma di asclepiadeo può risaltare da due coppie, ciasóuna di due versi: il primo un settenario sdrucciolo, il secondo composto di due quinari sdruccioli accoppiati: ovvero anche il rovescio, e cioè prima i due quinari accoppiati, indi il settenario.
   Es. — Or che le nevi premono,
   lenzuol funereo, le terre e gli animi,
   e de la vita il fremito fioco per l'aura vernai disperdesi.. .
   (Ave).