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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ragione, cadrebbe l'altra osservazione dell'Hauvette — che, « per un fiorentino, esser nato nel 1313 significava esser, nato tra il 25 marzo 1313 e il 25 marzo 1314». — Il mese di luglio, dal quale il Petrarca cominciava il computo, non era uno di quei tre, che, secondo lo stile fiorentino, appartenevano al 1313 e, secondo lo stile comune o nuovo, al 1314.
   Noi. d'altra parte, possiamo sapere se, per il Petrarca, l'anno cominciasse il 1° gennaio o il 25 marzo, solo che consultiamo la sua lettera Crescens occupatio. Il 9 febbraio 1359 descrive a Lelio il gran freddo che fa a Milano, e lo paragona con quello di quattro anni prima: « Or sono quattro anni, cioè a dire stilla fine dell' anno 1354 della sesta età nostra, e sul cominciar del seguente, parve il freddo sì forte, sì orrendo il verno, che si stimava maggiore non poter esser giammai, quando Cesare nostro, poiché qui nella basilica di Sant'Ambrogio ebbe cinta la corona ferrea, partì per Roma a ricevervi quella d'oro ». Cesare, Carlo IV, fu coronato con la corona ferrea il 6 gennaio 1355, e pochi giorni dopo partì da Milano ('). Il Petrarca, dunque, computava l'anno dal 1° gennaio, e così lo computava il suo grande ammiratore Boccaccio. non per conformarsi a lui, non perchè vissuto tanti anni a Napoli, dove lo stile fiorentino non era adottato ; ma perchè i Fiorentini, pur datando atti
   seconda, « non ha riguardo che agli auni oorsi dopo quello, da cui comincia il computo ». Il vero è che il poeta computò il triennio dal 20 luglio 1330. Era il il agosto, correva la quarta estate, ma da soli 20 giorni egli era divenuto triennio senior.
   (') Fracassetti, IV, 312, Lettere familiari XX, 14. Cfr. Verbi, Storia di Milano, I, 364. Il 18 gennaio Carlo giunse a Pisa; M. Villani IV, 44. Il Villani parlò del gran freddo dell' inverno 1354 in apposito capìtolo, IV, 65.