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— non so se il fatto sia stato già rilevato — dai Fasti di Ovidio (').
Qui calza a proposito un'osservazione. Da quanto il Boccaccio ne riferisce nelle Genealogie, si cava che Andalone si tratteneva più ad esporre i segreti dell'astrologia che non gli elementi dell'astronomia. Insegnava, per esempio, che Mercurio significa tante e tante cose, a cominciare dalle « concubinarium delectationes », ed è « cura masculis masculns et cum foemineis foemineus »; che, se uno nasce quando Marte sta in una delle case di Venere, cioè in Toro o in Libra, quegli sarà eccessivamente lussurioso,
(!) Cfr. Fastorum I, 570:
Immolai ex Min tauri/m libi, luppiler, unum Victor.....
Ivi II, 91 sgg. Basterà citare gli ultimi tre (listici: Tmle... fide maius... tergo delphina reenrvo
ne memorimi oneri subpositisse novo, llle sedenti c.itharamque tenet. pretinmque re/tendi,
cantal et aequoreas Carmine muleet aquas. Ili pia faeta riilent. Astri* delphina recepii luppiler, et stella* iussit hnbere notem.
Ivi II. 213 sgg. Il mito è ra-ccontato in nove «listici: ecco l'ultimo* Dixit (Plioelnis), et, antiqui monimenta perennili farti Anguis, Aris, Crater siderei iinicta mirimi.
Ivi III, 803-808:
Vincera qui tauri flamini» adolcnda dedisset,
sors erat aeternos vincere posse deos. Immolai lume llrìareus facla ex adamante scettri,
et iamiam flammis erta datwus erat. Juppiler alUibus rapere imperai. Alitili! illi mihms, et meritii venit in astra snis.
Parecchie altre notiziole mi paiono attinte all'.lra/f» ili Germanico e ai suoi Scoi ;i.
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