— 21 —
*
* %
Bene dimostrò il Della Torre che, nel passo citato del Commento, il Boccaccio non intese porre al 25 di marzo l'entrata del sole in Ariete ; che, perciò, erroneamente alcuni cominciarono da quello a contare i sedici giorni passati tra l'equinozio e il sabato santo, e supposero avvenuto l'innamoramento 1*11 aprile 1338. Il Boccaccio non una, ma molte volte, narra di essere giunto a Napoli nella sua puerizia, prima cioè, di aver compiuto il quattordicesimo anno. E perchè ci dice pure che, tra l'arrivo e l'innamoramento, passarono sette anni e quattro mesi, se quella supposizione reggesse, egli vi sarebbe venuto nel dicembre del 1330, parecchi anni dopo essere uscito dalla puerizia. Per la stessa ragione, si deve scartare il sabato santo del 1336, che, con la sottrazione dei sette anni e quattro mesi, ci farebbe tornar indietro al dicembre del 1328. Vero è che il 1336 ha trovato un nuovo autorevole difensore nell' Hau-vette; ma le ragioni, di cui questi si vale, non sono le più persuasive. Ne abbiamo già veduta una ; esaminiamone un' altra.
Racconta Galeone, nell'olmeto, d'aver avuto, giungendo a Napoli, la visione di una giovane bellissima che lo baciava e gli parlava dolcemente ; e d' aver passato, in quel punto, pericolo di cadere dal cavallo «non retto». E prosegue: «Risentito, co'ridenti compagni mi vidi all'entrata de' luoghi cercati ove
10 entrai, e l'età pubescente di nuovo, senza riducere la veduta donna ne' miei pensieri, vi trassi ».
11 Della Torre intese e intende: « Passarono i primi anni della pubertà prima che io risognassi quella