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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   una certa inspectionem habitudinis corporis tradizionale.
   Resta, dunque, fermo che il Boccaccio non aveva l'età di quattordici anni quando entrò in Napoli la prima volta. Con ragione maggiore, l'Hauvette ha rifiutato l'altra affermazione del Della Torre: che Giovanni avesse inutilmente sospirato e sofferto per l'amore di Maria durante un lungo quinquennio. Il Della Torre trasse questo « dato cronologico » dal sonetto LXNXYI:
   Se io potessi creder che in cinqu'anni ch'egli é che vostro fui, tarilo calulo di me vi fosse, che aver saputo il nome mio voleste, de' miei danni
   per ristoralo avermi, de' miei affanni potrei forse sperare alcun aiuto, nè mi parrebbe il tempo aver perduto a condolermi de miei stessi inganni.
   Ma come credere composto il sonetto per Maria, se Giovanni ebbe da lei l'incarico di scrivere la storia di Florio e Biancofiore pochi giorni dopo d'averla veduta la prima volta in San Lorenzo? Per tentar di rimuovere un ostacolo così grave, il Della Torre asserisce: « Nel sonetto il Poeta non dice già che Maria non conosceva punto il nome di lui, ma che essa era tanto fredda che non aveva mai dimostrato interesse (volesse) nemmeno di saperlo; nel che è una bella differenza; perchè non è escluso che, a malgrado di questa sua indifferenza, quel nome arrivasse alle sue orecchie ». È una sottigliezza; ben trovata, se si vuole, ma impotente a mutare il senso