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e le arti di Raimondo, e quelle di sua moglie. Con la spiegazione del periodo da lui proposta, « l'unica possibile » — conchiude il Della Torre — il « fere vidi viene a riferirsi necessariamente al momento del matrimonio di Maria, accaduto nel maggio del 1324. Dunque nell'anno 1324 Giovanni ci si rivela, per sua confessione, in Napoli ». Il ragionamento non può vantarsi d'essere tirato a fil di logica. È come dire: de' vari fatti, da lui messi insieme alquanto inesattamente nel primo periodo del racconto delle cose, che dice d'aver vedute co' suoi occhi, Giovanni uno solo potè vedere, l'arrivo di Maria di Valois ('); dunque, lo vide; e perchè Maria era a Napoli nel 1324, dunque, egli era a Napoli nel 1324.
Per meglio confermare la sua interpretazione del fere vidi, il Della Torre (2) ritenne, contro il parere dell'Hortis, che il Boccaccio avesse assistito al supplizio di Filippa la Catanese nel 1345. Questa è l'opinione anche dell' Hecker, del Traversari e, naturalmente, dell'Hutten (')'; ma non hanno osservato che la morte di Filippa avvenne un anno dopo, nel 13^6, mentre il Boccaccio — abbiatn buone ragioni per crederlo — se ne stava tranquillamente traducendo Tito Livio in Ravenna, alla corte di Ostasio da Polenta. D'altra parte, il racconto del De Casibus, confrontato con le cronache e con i docu-
(') Maria, riinasta incinta alla morte del marito (novembre 1329) morì poco dopo il parto; nondimeno, I'IIutten, p. 44, la mette in compagnia di Agnese di Périgorl e di Caterina di Courtpuay a brillare nella corte del re Uoberto dopo il 1331.
(3) P. 63.
(8) Hecker, Boc accio-Funrìc; Brauuschweig, 1902, 81 — Hutten, 108. E dire che il biografo inglese non ignora (117) che la tortura ai creduti assassini di Andrea fu inflitta nel 1346 !