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menti, mostra chiaro che egli non fu presente ai fatti accaduti in Napoli tra il 1345 e il 1346. — Quum impetu primo, in expiationem tam scelesti operis, iu-venes quidam calabri olim cubicularii Andreae truci supplicio dedecorosaeque morti traditi essent... — Andrea fu ucciso il 17 settembre 1345; Tommaso di Pace e Niccolò da Melizzano ('), ai quali pare il Boccaccio voglia alludere, furono presi parecchio tempo dopo, e giustiziati nel 1346; Niccolò nel luglio, secondo il Chronicon Suessanum, il 7 agosto, secondo il Villani. — Action est ut Hugoni corniti Avellini, consemu omnium procerum commissum sit tanti sce-leris conscios explorare et compertos prò arbitrio indicare. — Spettava al gran giustiziere Bertrando (non Ugo) del Balzo, conte di Montescaglioso (2), procedere ex officio; più tardi, l'incarico di inquisire gli fu confermato solennemente dal papa nel giugno del 1346 (3). — Ipse autem, qua tractus causa nescio, comi-tem Trivulcii (1. Terlicii), Robertum de Campania magnimi hactenus regni Siciliae Senescalcum, Saudiani Marchonis (1. Morchonis) comitem, et annosam iamque infoelicem Philippam Cathinensem cum aliis quibus-dam traxit in carcerem. — Curiosa questa dichiarazione d'ignoranza! Ma per la ragione, che tutti sapevano, e dopo la confessione de' primi arrestati.
(') Non di Meleziuo come stampa l'Hutten; non di Milazzo, come lia creduto l'egr. dott. Sorbe'li, che ha curato ia recente edizione della cronaca di D. di Gravina per i HR. II. SS. Mdissalici è nella provincia di Benevento.
(2) Era chiamato anche « conte novello !> perchè, dice M. di C. Stefani sotto l'anno 1323 (VI, 356) « comechò fosse della casa del Balzo, non era conte, ma novellamente lo fece conte lo re » (Roberto), suo cognato.
(3) Cfr. Minieri-Riccio, Saggio di Codice diplomatico, II, 20.