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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   - 408 —
   se non stanai cheto. Dio ti guardi. — In Vinegia. A dì 28 giugno, MCCCLXIII (1).
   XI. — H Francesco de' Bardi.
   ... Apimmote ancora a dicere arcana cu osa, se chiace a tene. Lloco sta abbate. Ja. Boccaccio, corno sai tu: e nin juorno, ni notte perzi non fa schitto ca scribere. AgioMlle ditto chiù fiate, et sommole boluto incagnare co isso buono uomo. Chilio se la ride, e diceme: Figlio meo, ba spicciate, ha joccate alla scola co li zitelli; che eo faccio chesso pe volere adiscere. E chillo me dice Judice Barillo ca isso sape quant'a lu demone, e chiù ca non sappe Scaccinopole da Surriento. Non saccio pecchene se lo sa chesso; ma pe la Donna da Pede 'Rotta, pesamende. Non puozzo chiù; ma male me nde sape. Benmi le perzone potterà dicei e : Tiune ca noia' che fiacre >a ehesso? Dicotiilo : Saii ca l'amo quant'a patre: non bolseria nde l'abenisse arcuila cosi, ra, schiacesse ad isso, ned a mene mediemmo. Se chiace a tene, scribilillo: e raccomandane, se te chiace, a nnostro compatre Pietro da Lucanajano, ca llu puozziamo beder^ alla buoglia suoia.
   (!) Credo che nessuno più dubiti dell'autenticità di questa lettera, così piena di circostanze di fallo, di particolari intimi, che solo il Boccaccio poteva sapere. Sopra un passo di essa, scorrettamente stampato sinora, ha richiamato la mia attenzione il mio venerato maestro G. De Blasiis, dal quale ebbi anche notizia del dooumento VII. — A un certo punto, il Boocaccio ricorda che 1' Acciaiuoli « scrisse in francesco de' fatti de' cavalieri del santo spedito, in quello stile che già per addietro scrissono alcuni della Tavola ritonda, nel quale che co=e da ridere e al tutto false abbia poste, egli il sa ». Evidentemente, pensa il De Blasiis, qui si allude agli statuti dell'ordine del Santo Spii-ilo, istituito nel 1852 dal re Luigi di Taranto, che furono redatti in francese.
   Il manoscritto originale, maravigliosamente miniato, che si conserva al Louvre, fu riprodotto in magnifica edizione dal conte Horace de Viel-Castel, a Parigi, nel 1858, ool titolo: Slaluts de l'Ordre de S. Esprit ou droit desir ou du noeud inslitui par Louis d'Anjou. Un esemplare della riproduzione 6 posseduto dalla Sooietà napoletana di Storia patria.