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che porterà via o vorrà da me, rustico uomo, il principe insigne della sua città? Tuttavia, ritiratomi in un angolo a leggerla, spesso mi meravigliava così per la eleganza della elocuzione, il contesto del discorso, come per la gravità delle sentenze, il florido ornamento e la squisita soavità dello stile. Per queste ragioni, con tua buona pace, vorrei aver detto: Se da te, dalla cui mente pensavo esser caduto, avessi avuto occasione di attendere alcuna cosa, avrei aspettato una letteruccia militare, non ciceroniana; Mi rallegrai pure vedendo che, se vivono g ì antichi studi de' Romani, sussistono ancora gl'ingegni, e non è deperita quella lodevole indole. Ma perchè io venga a ciò che sembra dimandare il tuo lavoro e il tuo desiderio, innanzi tutto mi ralkgro e godo perchè tu abbia buona e così grande e lieta fortuna, che dove gli altri di cumulare quasi con somma cura si studiano, tu brami largire dell'accumulato; e sapersi limitare è argomento di animo bene equilibrato. Tralascio che per nuovi e cresciuti fulgori di continuo risplendi, come per maestà di preminenza e per grazia dei Sommi Pontefici, massimamente in questo secolo. Ma, ciò che eccede le altre cose, mi congratulo con la mia fortuna che serbi, per tua benignità, memoria del mio nome, e dal fonte della tua liberalità, tu offra molto più di quello che io meriti o desideri. Certo mentre .>sservo me stesso, i tenui miei averi, e l'oscurità del nome, e la semispenta favilla del mio stato, non della tua eccellenza, che vorrei superasse le nubi, ma rido della mia stessa fortuna che i migliori miei anni circondò di ludibrio, e di nera nube velò la mia fama, e gli anni (1) inutili nella decrepitezza a grandissimi uomini, non so per quale intento, fece a me deisiderabiìi. Perciocché devi aver saputo rome vecchio e infermiccio l'anno scorso intrapresi un faticoso e più lungo viaggio, e per caso capitassi a Napoli: ma ciò che io credo che tu non sappia, ivi, fuor della mia opinione, trovai degli amici a me incogniti, dai quali frenato l'impeto della mia domestica indignazione, perchè rimanessi ogni opportuno aiuto mi prestarono. Presso i quali mentre stava quasi celato all'ombra della povertà, ecco d'improvviso l'uomo d'insigne animo Ugo di S. Severino, che so esserti noto, seppe che ero lì, e per sua umanità, piut-
(*) Manca al testo.