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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   imamente aumentò, e con bevande e digiuni, cosi dal solito modo la virtù nutritiva fu costretta esorbitare, che venni in debolezza quasi non provata, incredibile, di che fa fede abbastanza a chi mi vede la mia faccia. Oimè misero! ben altrimenti ti sembrerei da quello che tu vedesti in Venezia. Esausta è la pelle di tutto 11 corpo, già pieno, mutato óil colore, istupidito l'occhio, tentennanti le gambe, e tremanti son divenute le mani, onde non che le superbe cime dell'Appennino, ma appena fino all'avito campo di Certaklo, sostenuto da qualche amico, mi traggo dalla patria_. ove, semivivo ed ansio marcendo nell'ozio, e di me stesso incerto, me ne sto, da Dio solo, che può imperare alle febbri, medicina e grazia aspettando.....
   ... Ciò che pertiene alla munificenza sua (1) verso gli amici e me non posso spiegare in poche parole. Per lo che ora lo tralascerò, riservandolo a tempo più conveniente, se mi sarà dato, contento adesso di aver fatto solo di me alcune poiché parole. Conobbi pure per molti suoi benefici, nei tempi andati, quanto vivente mi amasse, ed ora col fatto il vedo, poiché continuò fino alla morte, e se dopo questa partita per migliore vita, che morte diciamo, si amano gli amici, credo che mi ami e mi amerà, non certo perchè lo meritassi, ma perchè fu in lui costume di ritenere diligentemente chi una volta aveva picso per suo, ed io per quarantanni o più fui suo. Inoltre, per dichiarare agl'ignoranti coll'opera ciò che con le parole e gli scritti per altro non era da mostrare, mi volle annoverare, come scrivi, tra i suoi eredi, lasciandomi abbastanza larga porzione de' suoi beni. Per fermo mi rallegro e godo eh' egli abbia fatto così : mi attristo però che mi sia toccato così presto di prendere la quota a me assegnata della sua eredità, la quale ora con pronto animo prenderò. Avrei voluto piuttosto ch'agli vivesse ed esser privo della sua eredità. Ma con pio e grato animo, come l'estremo dono ed ereditario della sua benignità, quello, che mi spedisti pochi giorni sono, accetterò, rendendo grazie alla tua affezione.....-.
   Inoltre desidero ardentemente, se può esser fatto con tuo comodo, copia dS quella lettera, che a me abbastanza
   (!) Del P trarca, «lei quale F. da Broseano gli aveva annunziata la inora-.