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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   lunga da ultimo scrisse, nella quale io credo ch'egli scrivesse la sua opinione circa quelle cose che a lui avevo scritte, perchè desistesse da tante assidue fatiche. Così pure copia della mia ultima novella, che egli decorò del suo latino. Tuttavia egli stesso mi mandò ambedue queste, come asserisco il nostro Lodovico Marsigli dell'ordine degli Eremitani; ma per la incuria di quelli che le portarono, andarono perdute per la via, credo per opera di quelli che presiedono alle presentazioni, i quali spesso spesso indegnamente le sottraggono e ingiustamente se ne appropriano. So che ti sarà grave, ma si devono con tutta confidenza svelare i desidèri all'amico. La malattia mi impedisce di scrivere più a lungo, e, per venire alle ultime preghiere, chiedo che tu m'abbia per tiuo, e vaile lungamente, dolcissimo .fratello. Detti fine a scrivere in CertaJdo, ili 7 di novembre, e, come abbastanza vedi, prestamente non posso dire. Quasi tre intieri giorni, tranne poche ore di intervallo per restaurare alquanto le forze del corpo lasso, consumai nello scrivere questa breve lettera.