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PRATICA
Gloria patri, & Letanie della Beata Tergine à 8. voci pari, Di D. Tomaso Boldon. - In Yenetia, Appresso Giacomo Vincenti. 1601. - in 4°. Canto. (A tergo del frontispizio è impressa la dedicatoria seguente):
All' Illustriss.mo et Rever.mo Sig.r Mio Patrone Collendiss. Il Sig.r Abbate Gio. Francesco Mo-resini.
In questi vltimi giorni ad instanza d'alcuni Reueren. Padri, & Reuer. Monache di Padoa hò composti certi Salmi, & Messe à Sei voci che possono cantarsi alla Bassa senza Soprani & all'Alta senza Bassi; Et perche hora per queste, hor per quelli, mi bisognaua cauarne copia; il che oltre l'essermi per se stesso graue, se in' era grauissimo per la mia indispostone d'occhi, che m' hà quasi tolto il vedere: Però mi sono risoluto de lasciarli vscire in luce sotto la scorta e protesone di Y. Sig. Illustriss. & Reuerendiss. si per esser io di Lei e dell' Illustriss. Casa sua antichissimo, e deuotissimo seruitore, si perchè quella chiarezza che dar loro non hà potuto 1' Artefice d' inferma vista, e d' oscuro intelletto, possano almeno ricevere dal iume di tante sue Doti, A ornamenti cosi proprij. come hereditarij, e massime dalla felice & gloriosa memoria dell' Illustriss. e Reuerendiss. Gio. Francesco suo Zio, e di Santa Chiesa Cardinale benemerito, di cui appunto, si come ella tiene il Nome, cosi hà hereditato il merito e valore: laonde io humil-mente supplico V. S. Illustriss. & Reuerendiss. a riceuer benignamente questa mia fatica, dono quanto più picciolo in realta, tanto più grande in alletto, pegno certo della mia diuotione infinita verso di Lei; qual pegno non meno ben fortunato chi è di molta nobiltà arrichito serà stimato, se con lieto animo della desiata protesone di V. 8. Illustriss. & Reuerendiss. verrà gradito : alla quale affettuosa niente pregG da Dio Benedetto il colmo d'ogni felicità in questa vita, e nelP altra perpetua gloria. Di Padoa alli 5. Genaro 1G01.
Di Y. S. Illostriss. e Reueren.
Seruit. Deuotiss.
TOMASO BALDO NI.
Dalla sottoscrizione di questa dedicatoria scorgesi che il cognome dell' autore in pretto italiano era naldoiii e in dialetto padovano Boldon, come si legge nel titolo dell' opera. Apprendiamo inoltre che egli era cagionevole nella vista.
Itona F. Valerlo da Brescia Min. Conv.
Litaniac et aliae Laudes B. Mariae Virginis, nec non Divorimi Francisci, ac Antonii Patavini quatuor vocibus conci-nendae. Auctore F. Valerio Bona Bri-xiensi, Ord. Min. Con. Nunc primum in lucem aeditae. - Mediolani, Apud Franci-8cum, & liaeredes Simonis Tini 1590. -in 4°. ( In fine d' ogni opuscolo è ripetuta la data in questa guisa: Mediolani, Ex Typographia Michaelis Tini M . D . LXXXX). Canto, Alto e Tenore.
A car. li trovasi un 0 vere Deus trinità F. Thomae Uraliani pariO. voc.
Bona F. Valerio da Brescia Min. Conv.
Otto ordini di Letanie della Madonna che si cantano ogni Sabbato nella Santa Casa di Loreto, Concertate à doi Chori, con le sue Sinfonie iwanzi, accommodate in modo, che le parti de gli Instromenti sono per li Sonatori., & le parti appartate anco perii Cantori; facili & com-modÌ8sime per sonare, & cantare, & anco per cantare solamente per chi non liaurà commodità de Stromenti. Di Valerio Bona Ad Sanctissimam Conceptionem Sancti Firmi Maiorie Veronae in cuius sacello, singulis Sabbatis diuersis eanun-tur instrumentÌ8 vocibusque modulantur. - In Venetia. Appresso Giacomo Vincenti. 1019. (Il Basso per 1' Organo che il Liceo possiede solo, è in foglio e 6enza dedicatoria ).
Le sinfonie premesse a queste Litanie sono di Lodovico Yiadana, di Gio. Gabrielli, di Gio. Croce e di Gio. Battista Rizzo. Ve n' ha pure del Gastaldi e del medesimo Valerio Bona.
Kondioli Fra Giacinto da tyninzano.
Salmi intieri brevemente concertati a Capella e con V Organo A quattro voci. Del P. F. Giacinto Bondioli da Quin-zano Predicator Domenicano. Con il Basso Continuo. Opera Quarta. Dedicati al M. II. Sig. I). Gio. Maria Piccioni compatriotto e mansionario in Cocallio e Musico eccellentissimo. - Stampa del Gardano. In Venetia. 1622. Appresso Bartolomeo Magni. - in 4°. Canto, Tenore, Alto, Basso e Organo. In tutto opuscoli cinque. ( Avvi la seguente dedicatoria):
Molto Rev.do Sig.r Mio Osservandissimo
Fu detto del Diuino Platone, confirmato poi dal Principe de peripatetici Aristotile che à Dio, à parenti, &. à Maestri, non si poteua mai rendere tanto quanto da loro riceuano gli uomini. Il che se è vero, non sarà di marauiglia ad alcuno, se io dando alla Stampa i miei Salmi a Quattro li facia vscire sotto l'ombra di V. S. M. R. dalla quale mi glorio d'liauere imparato quello poco di pericia che in me si ritroua di Musica, soti-slàcendo in questo modo se non al obligo, (che non vi arino) al animo mio deditissimo alle virtù sue: I'] certo che se mi e stata nò primi anni Maestro di Musica, mi potrà ancora di presente essere correttore, quando in queste mie compo-.sitiuni non vi fossero quelli frutti saporiti, e maturi che aspettana. K à me non sara aggrauio I' essere auertito da quello che è stato Musico di S. Marco di Venetia, Maestro nel istessa professione del Seminario di Brescia per quatro anni, duo del Nobilissimo Collegio ili Signori conditori di Padoa, e di tant' altri luoghi con perpetua sua gloria e beneficio di tanti Eccellenti Musici che per Italia ha allenati, e ammaestrati. Riceua adonque V. S. i fiori & frutti del albero clic ha piantato, è li gusti, che come a lei piacerano, ne andaro altiero, liauendoli proti ulti tali, che si accomodano gratamente al delicato gusto d' vno