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Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna - Volume II

Gaetano Gaspari
Libreria Romagnoli Dall'Acqua, 1890, pagine 593

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   MUSICA RELIGIOSA
   187
   obseruantiae specimen aliquod prò sua tenui-tate praebeat, Musicum hoc, qualecunque sit, schema defert, dicat, sacrat, aeuumque deposcit beatum.
   Obsequentissimus seruus DOMINICUS BRUNETTUS.
   Ad Periil. Ac Admodum R R. Matricis Bononiae Ecclesiae Canonicos Hieronymus M.a Stiaticus.
   Dulcisonum infestai rapidus Jouis ales olorem, Praedoni òbsistil sed tamen iIle fero;
   Ecce tuus, Veneranda Cohors, olor accinit; illum Si qua infestet auis dira, benigna foue.
   Proeiia fortis init, nimia ast, vrgente caterua, Nec potis Alcides exuperare duos.
   Ad Auctorem Idem.
   Inuia que fuerant, Acherontica lirnina quondam Reddidit Orpheum -pernia dulce melos.
   Tu moestis Paradisum animis, Brunette, recludis. Promis vbi Angeiicos, dulcia iriella, modos.
   Fulget vtrunque decus ; tanto at discrimine cedit Orpheum, quanto Coelum Acheronta praeit.
   De Eodem Idem.
   Ars, robur, duicedo, color, concordia, cantus,
   Recta, mouens, reboans, musicus, alma, trahens,
   Auctorem, corda, affectum, decus, agmina, laudem, Firmat, aiit, gignit, continet, arctat, habet.
   L' opera contiene otto Magnificat.
   Brunetti Giovanni. Salmi Intieri Concertati a cinque, e sei voci di Giovanni Brunetti Maestro di Capelìa nell' Arcivescovado d' Urbino. Con il Basso Con- * tinuo per sonar nell' Organo. Dedicati A gl' Illustrissimi Signori Prencipe, & Academici della Morte di Ferrara. Con Privilegio. - In Venetia, Appresso Alessandro Vincenti. 1625. - in 4°. Canto, Tenore, Alto, Basso, Quinto, e Bas»o continuo. In tutto opuscoli sei. ( Tra-scrivesi qui appresso la dedicatoria, e un avviso ai lettori posto nel Basso continuo, siccome di non lieve importanza) :
   A gl' Illustrissimi Signori II Signor Prencipe et Accademici dell' Archiconfraternità della Morte di Ferrara.
   Se la pianta è di ragion del terreno che la nodrisce; & i suoi frutti sono di chi è padrone di lei, non hà dubbio, che questi Salmi Musicali, frutti, quali si siano, del mio pouero ingegno, che, quasi pianta, è stato nodrito nel fecondissimo Accademico terreno delle SS. VV. Illustrissime, non siano tutti vostri, & à voi soli, come legitimi, & veri Padroni, non siano douuti. Mentre adunque à voi gli consacro, non vengo à dar cosa mia propria; ma bene à render quello, che è vostro; non à far alcun dono, ma bene à pagar vn antico debito per quei fauori, che dalle SS.
   V. Illustrissime hò riceuuto, mentre hò seruito per Maestro di Capella dell'Archiconfraternità della Morte. Et è mia gran ventura, che ciò mi succeda in tempo, che il Sig. Marchese Filippo Forni Caualliero di così eminenti virtù, & mio l'inerito Signore sia benemerito Principe della vostra nobilissima, & virtuosissima Accademia: & por felice congiuntura il Sig. Maurelio Valerij, quasi nouo Atlante, con tanto suo splendore sostenga hora il peso del Commissariato di Lei.
   Douendo tanto più assicurarmi, che questi miei Componimenti debbiano con affetto cortese esser dalle SS. VV. Illustrissime rìceuuti, quanto più le cose proprie ( & queste sono pur vostre ) con occhio partiaie sogliono esser mirate. Il che mi darà animo di douer con nuoui studi, & fatiche sempre maggiormente auanzarmi nella loro da me sommamente riuerita & ambita gratia, & à VV. SS. Illustrissime riuerentement© bacio la mano. Di Venetia li 12. Giugno. 1625, Di VV. SS. Illustrissime
   Diuotissimo Seruitore GIOUAN NI BRUNETTI.
   Ai Lettori
   Perche nel rappresentare ch'ho fatto questi miei salmi mentre erano scritti à penna, vi hò tro-uato vna differenza grande nel governarli da me, & sentirli rappresentare ad altri. Per questo non hò voluto mancare per sodisfare à me stesso di fare quattro parole, con accennare breuemente la mia intentione; se bene sò che in parte ha-uranno inteso da altri.
   Prima doue sarà scritto la lettera p. significherà piano, & che le parti concertano frà di loro, & doue sa*à la lettera f. dinoterà forte, cantando tutte le parti insieme ; & in quel caso vi sogliono essere anco li ripieni, quali non hò voluto stampare per molti rispetti ; ma se alcuno gli volesse, potrà farli da se stesso, principiando sempre doue è segnato forte, e terminare alla lettera piano.
   Circa il presto o tardi con la battuta è necessario ancora questo, ricercando così lo stile ; tuttavia mi rimetterò sempre al Moderatore, hauendo risguardo à gli affetti esclamationi e qualità de sogetti nel sospenderla, k stringerla, come ben spesso potrà accadere in detti Salmi ; e quando cantano tutti, si potrà sempre affrettare vn poco.
   I tre Salmi, cioè In exitu, Domine probasti me, & Memento Domine Dauid, questi più si affretterà la battuta, più riusciranno & hauranno il loro essere, ricercando così quel stile.
   Non hò voluto metterui abachi per gli accompagnamenti, prosuponendo che 1' Organista hauendo risguardo alle note antecedenti e sussequenti, con dare anco orecchia alle parti che cantano; possi facilmente venire in cognitione dalle loro relation! gli accompagnamenti che se li deuono.
   Nel resto procureranno rappresentare i' Opera come è scritta, & con quel maggior affetto possibile, acciò habbia 1' intento necessario.
   Et non si marauiglieranno se 1' altre mie Opere che di presente vsciranno dalla stampa, tutte saranno di differenti stili: perche hauend'io pratticato tutte !e parti d'Italia, si per hauer hauuto occasione di gouernare capelle, come anco per curiosità; che per ciò hò trouato ogni paese hauere il sue stile particolare, & quello che piace in vn luogo, non piace nell'altro; che per questo mi sono andato ingegnando d' accomodarmi secondo la qualità del luogo. Quello poi sia il meglio, ne lascierò il giuditio à voi altri; che è quanto m' occorre. Viuete felici.
   Ricaviamo da quanto si è di sopra trascritto che il Brunetti fu maestro di cappella neil' Accademia della Morte in Ferrara, e in altre città, che viaggiò peri'Italia sì per gl'impieghi anzidetti, come per curiosità, il che fa supporre in lui la necessaria agiatezza de' beni di fortuna. Il Piano e il Forte non era cosa nuova al tempo dell'A., vedendosi praticato dal Banchieri intorno al 1600 ; ma era bensì una novità io stringere e rallentar della misura a seconda dell'espression dei concetti, e potrebbe quest' esempio d' un antico maestro giustificare la pratica oggidì rinnovata dell'affrettare e allargare il tempo, che taluni potrian credere ritrovato dei compositori viventi.