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Chi è ?
Uffici: Roma, Palazzo Viminale.
Palazzo Chigi.
Via XX Settembre 123.
Via dei Portoghesi.
Via della Stamperia.
Abitaz. : Roma, Via Rasella 155.
Via Nomentana (Villa Torlonia).
Dopo il servizio militare nell'arma dei bersagl. dimorò per alcuni anni in Isvizzera (1901-04); insegnò nelle scuole di Tolmezzo (1906-08) ed Oneglia (1908); fu dir. dell'Atfue-n ire di Trento (1909) e red. del Popolo di C. Battisti, fond. e dir. della Lotta di classe di Forlì (1910) e segr. della Fed. Social, della medesima città; si affermò al congr. social. di Reggio Emilia contro i riformisti e fu chiamato a far parte della nuova direz. del P. S. I. (1912); il 1°-XII-1912 assunse la direz. dell'A-vantil; provocò la sconfessione dei massoni al congr. soc. di Ancona (a-pr. 1914); il 20-X-1914 abbandonò la direz. del giornale e del part. per dissenso circa l'intervento in guerra. Fondò il 14-XI-1914 il Popolo d'Italia qualificandolo « quotidiano socialista », ma con deciso progr. interventista e rivoluz., ponendo nella testata un motto di Blanqui, « chi ha del ferro ha del pane », e uno di Napoleone, « la rivoluzione è un'idea che ha trovato delle baionette ». E-spulso per ciò dal P. S. I. (23 nov.), intensificò e diresse dal giornale e nelle piazze l'agitaz. pop. per l'intervento; fu arrestato l'll-IV-1915 e liberato dopo 10 giorni; partecipò al movim. del maggio; si arrolò volontario e servì da semplice soldato in trincea (prima sull'alto Isonzo, poi in Carnia e da ultimo nel basso Isonzo), dal 5-X-1915 al 23-11-1917, quando fu gravern. ferito a q. 144. Inviato in congedo quale invalido di guerra il 27-V-1917, riprese dal Pop. d'It. la lotta per la guerra a oltranza; contribuì alla riscossa pop. dopo Caporetto; lottò dopo l'armistizio per le rivendicaz. adriatiche e contro il bolscevismo e, per reazione alla manifestaz. comunista milanese del 18-11-1919, fondò, con la riunione del 23-111-1919, i « Fasci Ital. di Combattimento » per la va-lorizzaz. della vittoria e la lotta contro il bolscevismo. Da allora raccolse in una organizzaz. unitaria gli sparsi gruppi anticomunisti di tutta Italia e li preparò all'azione rivoluz. e, mutando la vecchia qualifica del Pop. dlt. in «giorn. dei combattenti e dei produttori », indicò l'indirizzo che egli intendeva dare al movim. fascista. Nel sett. 1919 favori l'impresa dannunziana e il 9 ott. al congr. di Firenze apparve già come <<• duce del Fascismo ». Eletto dep.
alla XXVI leg. per Milano-Pavia e Bologna-Ferrara, optò per Milano, e alla Camera preconizzò il passaggio del potere dai vecchi ai nuovi partiti di masse. Preparò la Rivoluz. Fase. e l'annunziò apertam. al congr. di Napoli, nel disc, del Teatro S. Carlo del 24-X-1922, quando dichiarò : « O ci danno il Governo o lo prenderemo, calando su Roma, prendendo per la gola la miserabile classe politica dominante ». Il 27 ordino la mobilitaz. delle camicie nere e il 29, all'invito prima telefonico e poi telegrafico rivoltogli dal Sovrano pel tramite del 1° Aiut. di Campo, dichiarò di essere disposto a comporre il nuovo Gabinetto. Avanti di partire per Roma spiegò tuttavia alla folla milanese la natura della sua decisione : « Domattina l'Italia non avrà un Ministero; avrà un Governo ». Arrivato a Roma il 30, dopo la visita al Quirinale, ordinò subito la smobilitaz. delle squadre fase, e compose il Min. Naz., assumendo il portaf. degli Esteri e quello degli Interni. Il 25-1-1924 sciolse la Camera e indisse le elez. pel collegio u-nico naz., e fu rieletto, capolista della Lombardia, dep. alla XXVII leg. Iniziò la fase istituzionale della Rivoluz. Fascista col disc, del 3-1-
1925, indisse la batt. del grano col disc, del 12-X-1925, quella della lira col discorso di Pesaro del 18-VIII-
1926, proclamò la Carta del Lavoro il 21-IV-1927. A lui si devono l'incremento delle opere pubbliche e le linee direttive di tutta la legislazione fascista; ma in parti-colar modo: 1° quale Pres. del Cons. e poi (dal 24-XII-1925) Capo del Governo Primo Ministro, la L. 3-XII-
' 1922 (i pieni poteri per la riforma della pubbl. ammin.), le due riforme elettorali del 18-XI-1923 e del 15-11-1925, la creaz. dei Min. del-l'Econ. Naz. (RD. 5-VII-1923), delle Comunicaz. (RD. 30-IV-1924), dell'Aeronautica (RD. 30-VIII-1925) e delle Corporazioni (RD. 17-111-1927), e dei due nuovi sottosegretariati del-l'Econ. Naz. e delle Comunicaz. (RR. DD. 10-VII-1924), i provvedimenti per la creazione dello Stato fascista (spec. il RDL. 14-1-1923 per l'istituz. della M. V. S. N. e i RR. DD. 30-X-1924 per la creaz. della milizia fer-rov., 16-VII-1925 per la creaz. della milizia postelegrafonica, 16-V-1926 per la creazione della milizia forestale, e 28-X-1927 per la creazione della milizia portuale; la L. 26-XI-1925 sulle associazioni segrete, la L. 24-XII-1925 sulle attribuzioni e prerogative del Capo del Governo, la L. 24-XII-1925 per la pensione alle famiglie dei caduti per la causa naz., la L. 31-1-1926 sulla facoltà del Gov. di emanare norme giur., la L. 3-IV-1926 sulla disciplina dei
1 rapporti collettivi del lavoro, la L.