r^TTT T^ ^ Proprio in questi giorni è stato ^ A J f • detto, e pur detto merito bene, di
editori e di libri: «non solo non copiare, ma nemmeno parafrasare ». Questo saggio ammonimento potrebbe essere il motto della
CASA EDITRICE
CARLO SIGNORELLI
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DI MILANO
Essa conta già il suo ^maturato quarto di secolo, in un tenace lavoro quieto, sereno, di sempre costante sensibile incremento, confortato dall'idea tanto ovvia e semplice e pur dimenticata e misconosciuta nella vita pratica degli affari: che nel mondo c'è posto per tutti, quando uno questo posto si sappia fare tutto suo, lasciando che gli altri si facciano, a volontà loro, il proprio.
Così, nell'obbiettivo che la Casa Editrice Carlo Signorelli si è imposto, quasi esclusivamente scolastico, essa non si è punto sgomentata dell'ultima riforma, anzi a questa è andata incontro francamente con serena attesa non frustrata dal favore degl'Insegnanti e delle Scuole. Aggiungeremo che le è andata incontro non senza una segreta compiacenza di avere quella riforma in parte già presentita e avvistata in libri che gli Insegnanti predilessero perchè innovatori nella forma e nell'apparato didattico, quali la Grammatica. Latina e la Dea Roma di Giuseppe Lipparini, che da una parte l'insegnamento della lingua latina disincagliavano dalle secche delle regole, dall'altra le letture dei primi esercizi trasportavano nella vita e nel mondo romano. Dello stesso Lipparini, alla vigilia, tutt'altro che attesa, del nuovo indirizzo scolastico, uscivano i primi otto volumi de Le Pagine della Letteratura Italiana, comprendenti appena dalle Origini ai Cinquecentisti minori: oggi, in tutto, venti volumi, con,un complessivo di oltre 6000 pagine.
Era uscita, tra il 1916 e il '17, la Giornata d'oro di Manfredo Vanni, che arditamente la rompeva con le vecchie