Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
DELLA STORIA D'ANCONA
IVta col morire di Federico noa ebbe fi-Ai»53 ne emP'a sua {plCtrA colla chiesa, don ebbero fine i mali della infelice Italia* Io parlerò di quelli solamente, che travagliarono la Marca ed Ancona : ma d' altro prima devo dire. I veneziani comportavano di mal'animo l'alleanza, che accennammo a suo luogo, tra' pisani e gli anconitani, la quale durava tuttora. Intendevano ad essere soli a godersi tutti i vantaggi del commercio; volevano soli essere i dominatori dell'Adriatico, cui riguardavano come propria loro possessione; e portavano invidia agli anconitani, siccome i più industriosi tra tutti i popoli dell' uno e dell' altro littorale. £ perciò sofferivano a malincuore, che per quella alleanza si vantaggiassero nel mercatare. Si arroge, che in caso di guerra co' pisani temevano, che questi, avendo in porto d'Ancona stazione sicura, e accrescimento di lorze, potessero riuscire troppo iormidabili nemici alla sede stessa del loro impero. £ mirando sempre a tener bassi gli anconitani, si confidavano di più facilmente riuscirvi, spogliandoli prima dell' aiuto di que' possenti alleati. Le arti, in cui espertissimi erano, riuscirono finalmente quest'anno a buon effetto. I pisani, allettati dalle vantaggiose condizioni loro promesse, e bramando di abbassare i genovesi, di cui erano emoli e nemici implacabili, si obbligarono di non dare nessuno aiuto agli anconitani, se
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