Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
6oSTORIA D' ANCONA
appresso morì frate dell' ordine, nel quale era entrato.
Noto trapassando, che in quest' anno eb-1 bero principio i travagli, che i colonnesi eFilippo il bello re di Francia, suscitarono al pontefice Bonifazio. Non li descrivo, che a me non appartiene. Ben forse però m' appartiene, poiché si tratta d'un pontefice, contro il quale non v' ha genere di calunnie, per atroci che sieno, che lo spirito di parte ed il maligno filosofismo non abbiano scagliato, avvertir chi mi legge, che presso il Rainaldi e '1 Bianchi, per tacer d' altri scrittori, voglia ponderare l'autorità de' monumenti, e la sodezza delle ragioni, che bene addimostrano tutta la iniquità di quelle calunnie e di que' travagli : il cui sacrilego eccesso tanto commosse di pietà, di sdegno e d' orrore l'animo del nostro Dante, che comecché iroso ghibellino, non potè tenersi dall' esclamare nel ventesimo canto del Purgatorio: « Veggio in Alagna « entrar lo fiordaliso, — E nel vicario suo Cristo « esser catto; — Veggiolo un altra volta esser deriso, — Veggio rinnovellar 1' aceto e '1 fiele —, « E tra vivi ladroni esser deriso ».
Memorevole è il 1298 per la feroce guerra insorta tra' genovesi e veneziani. Trovo scritto, che la genovese flotta numerosa di 78, e com' altri narra di 85 galefe, capitanata da Lambo Doria, yenisse in porto d' Ancona ed amichevolmente fossevi accolta, e degli occorrevoli rinfreschi abbondevolmente sovvenuta- Lo trovo scritto da' nostri narratori, nè già lo discredo, perciocché la cosa è assai probabile; certa sarebbesi renduta per la testimonianza di più antichi e contemporanei scrittori. Ancona in quella guerra tenevasi neutrale, e come accolse i genovesi, accolti avrebbe i veneziani ancora, se 1' occasione se ne fosse data. Ciò tornava a grande profitto del suo commercio,
Quest' anno ancora fu spaventata e scossa tutta
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