Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO X.
      6lsupplicare la sovrana clemenza, disconfessare la passata ribellione, giurare di nuovo fedeltà, e promettere di sottostare alle inflitte pene. Compiè 1* oratore il mandato : e delle giurate condizioni, e della conceduta assoluzione si fece solenne istrumento. Tutto questo si bà dal Compagnoni seniore, diligente , ed assennato scrittore, cui solo può rimproverarsi la gonfiezza dello stile ( più tempo, in cui scriveva, colpa, che sua); nella cui Reggia Picena (p. 167-168) può leggersi la bolla, che il pontefice diresse al cardinale Pelagrua, legato della Marca, e d' altre province, ed al cavaliere Geraldo de' Tasti, vicario generale nella marca anconitana per gli affari temporali.
      Altra pruova, che nel i3og tornati erano alla obbedienza della chiesa: il bando de' veneziani da Ancona. « Nel giorno 27 di marzo, narra il Muratori ( ad h. ann), trovandosi esso papa in Avignone, pubblicò contro i veneziani la più terribile e ingiusta bolla, che si sia mai udita ». Per quella, oltre alla scomunica ed all'interdetto, tutti essi dichiaravansi infami, ed incapaci i loro figliuoli , sino alla quarta generazione, d' ogni dignità ecclesiastica e secolare, confiscavansi in ogni parte del mondo tutti i loro beni, davasi facoltà a cui che si fosse di fare schiavo qualunque veneziano capitas-segli in mano nella universa terra, senza distinzione alcuna tra .rei, ed innocenti » . Il che, soggiunge, « fa orrore; e pure fu eseguito in varie parti. Poscia aggiunse alle armi spirituali le temporali contro di loro, mandando in Italia il cardinale Pelali grua, suo parente, con titolo di legato : il quale « fece dappertutto predicare la crociata contro di essi « veneziani, come se si trattasse contro de' turchi».
      Così sdegnosamente, asperando lo stile, il eh. annalista scriveva, e con quella sua tanta autorità induceva altri a ripetere le stesse cose, senza es^-me, e con immoderata acerbità di parole. E poiché


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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