Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
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STORIA. D'ANCONAquesto fatto de' veneziani tocca eziandio la storia di Ancona, io estimo mio debito 1' intrattenermi ai-alquanto su questa bolla, e sulle ragioni, che indusse il papa a fulminarla, Certo sì, fu quella terribile, tu estremamente rigorosa, e che oltrepassò i limiti ( ardisco dirlo ) della sacerdotale mansuetudine. Ma che ella fosse ingiusta, nè pare a me, nè credo possa parere a chiunque pondera i fatti con tranquillo e riposato animo. Noi li narreremo questi fatti. Che. poi, non vi si facesse distinzione tra innocenti e rei, lo concediamo altresì. Ma domandiamo, se tale distinzione si faccia mai, se mai possa farsi, in alcuna guerra tra potenza e potenza, in una incursione in paese nemico, in un assalto, in una oppugnazione di città. E finalmente concediamo che una crociata si gridasse contro di loro: alla quale concorsero frequentissime le popolazioni, tra cui de' soli bolognesi, testimonio Ferreto vicentino, ben ottomila combattenti. Ma soggiungiamo, che questo concorrimeqto de' popoli a quella grida indica bastantemente, che bene conosce vasi da tutti, quanto iniquamente i veneziani si fossero trasportati contro il pontefice, e quanto giustamente il poutefice ne li punisse. E soggiungiamo, che chiunque non abbia spento il lume dell' intelletto e della fede, riguarda come nemici della chiesa , non solamente i turchi, ma ancora i cristiani , che a lei facciano ostinata e sacrilega guerra, anzi li riguarda più colpevoli che quelli.
Ciò dovevasi pensare da chi quella bolla ardiva chiamare ingiusta, e tacendo Je veneziaqe provocazioni studiavasi di conciliare odio all' apostolica Sedia. Dovea dire il vero, tutto doveva dirlo: e il vero è questo. Ardeva Ferrara, città della chiesa, per intestine discordie. I veneziani, che ne ambivano la signoria, pensando quella essere opportuna occasione, apertamente apprestavano armi ed armati per occuparla. Ma i ferraresi, per non cader loro in ma*
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