Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      11BRO X. 59
      valiere, senatore , e suo vicario in Roma Castruccio duca di Lucca; il quale Castruccio iu tale solenne occasione comparve in pubblico vestilo di cremisino, con ricamate sul davanti le parole, egli è quel che Dio vuole, e sul di dietro, egli sarà quel che Dio vorrà : una delle goffaggini di quel medio evo. Ma questo è nulla. In un parlamento, che il 18 d'aprile tenne in san Pietro, fece citare , se alcuno vi fosse, il quale pigliasse a difendere il prete Jacopo da Caorsa: questo titolo dava al papa. Non presentandosi difensore alcuno, comparve in mezzo il sindaco di quella parte del clero, che alla religione anteponendo l'oro aderiva a Ludovico, e fece istau-f za, che si procedesse contro il prete da Caorsa, e spiegò una lunga tela di accuse contro di lui, concludendo essere reo di eresia e di lesa maestà. Il bavaro dichiaroilo decaduto dal papato, e condan-nollo a diverse pene. Si fece venire un frate abbruz-zese, lo si gridò papa: assunse il nome di INirolao V; il bavaro lui coronò papa, il frate coronò il bavaro imperatore.
      Queste non so se io mi dica pazzie, o esorbitanze bestiali, un principe ghibellino faceva, da' ghibellini applaudivansi , i cattolici ne piangevano , la chiesa se ne turbava, gli animi si aspreggiavano, i partiti s'inferocivano, l'Italia si lacerava. Ma per queste medesime bestiali esorbitanze gì' interessi del bavaro andavano a precipizio. Fu costretto di rivalicare le alpi per alla sua Germania, e le urla e le fischiate del popolo romano accompagnarono lui e quel suo frate dall'Abbruzzo. Costui poi era imprigionato a Pisa, mandato a Marsiglia, e da Marsiglia in Avignone, dove chiuso in carcere, tre anni dopo morì.
      Non trascurammo di notare il tempo, in cui i marchesi d' Este ebbero la investitura ,35^" del governo della Marca col titolo di marchesi d'Ancona; ora noteremo il tempo, in cui disu-


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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