Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XII.
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      dio; ed anzi che pensare ad ispegnerlo, non pensa* ron che a salvare, fuggendo, se stessi e i loro infermi. E con questi in ispalla, altri si ricovrarono sulle navi, altri alla campagna, tra quali lo stesso Oddo che queste cose racconta. Ma guel torrente di fiamme , sospinto dal violento libeccio, che infuriava , sboccando per la porta di san Pietro, ora di S. Domenico , si rovesciò sugli orli suburbani, e gli ulivi e gli altri alberi da frutta e le vigne, e le siepi consumò : ed i fuggitivi dovettero fuggire ancora ai campi di Pennocchiara. Tre notti e tre giorni durò quel-Pincendio; e corno io vidi, soggiunge quell'autore, /' aere tanto era pieno de sintille, e he da nesciuna parte se potevano vedere le stelle del cielo. Quante richeze ( esclama ) quanti arnesi, quante robbe pe~ rirono e fonno arse in quel foco ! Mente umana non el poteria pensare , ne lingua proferire. E quindici giorni trascorsero prima che il fuoco del tutto si estinguesse.
      Tornati nella quasi disfatta città i miseri cittadini, più facile è immaginando concepire, che scrivendo riferire, in quanti sospiri e lamenti e strida e lagrime prorompessero. Quella solitudine, quello squallore, quell' aspetto delle abitazioni, o distratte, o squarciate, o cadenti, stringeva il cuore di dolore immenso e di terrore. Potevasi appena andare per le strade : tanto era il calore tramandato dalla infuocata terra, tanto 1' ingombro delle rovine e dei rottami , tanto il fiatore degli animali, delle cuoja, de' pesci, o salati, o disseccati, od affamati, de' caci , de' grassumi, degli olii , delle masserizie arse dal fuoco.
      Le parti della città , che rimasero illese, furono queste: dal cantone di sopra della piazza della farina ( ora del Gesù ) tutto l'abitato fino alla Cattedrale , e quanto tene el logo de la arena, dove negli antichissimi tempi erano il teatro , ed il ginnasio sontuosi edifizii di greco gusto e diseguo , e di sotto


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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