Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XI.
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      non aspettarono, che una seconda volta si ricantasse la canzone, e di buon passo se ne tornarono, riportando ad Ancona la novella. I malatestiani se ne vollero meglio chiarire, e mandarono in Paterno alcuni nobili per domandare ragione. Ma chiuse loro le porte in faccia, dovettero ritornarsene inascoltati.
      Adunque si venne alla forza. I paternesi si apparecchiarono alla resistenza. Galeotto Malatesta con una eletta de1 suoi soldati e di anconitana gioventù, marciò contro la terra, e pose il campo dalla parte di quella, che volta è ad Ancona, e fece suo quartiere uno spedaletto che era ivi presso. Si venne alla oppugnazione con molta confidanza, che facilissima sarebbe la espugnazione. Ma più dura, che non istimavasi, si trovò la resistenza. Tanto que' valorosi terrazzani durarono, che avvisato il marchese del loro pericolo, con iscelte schiere di cavalli e di fanti giunse al loro soccorso, primachè fossero condotti agli estremi, e dalla parte che guarda Jesi, fu di notte tempo introdotto nella terra. Il Malatesta erasi affortificato nel borgo. Tre volte il marchese assaltollo, tre fu respinto: con molta ostinazione si combattè dal mattino al mezzo giorno. Ma finalmente i malatestiani battuti di fronte, battuti ai fianchi dagli armati alla leggiera, rincularono, si sgominarono, si diedero a disordinata fuga. Il Mala-testa , rimaso con pochi soldati pur seguitava a combattere con ammirabile valore, e risoluto di voler piuttosto morire in campo che fuggire. Ma abbandonato da quei pochi ancora, circondato da ogni parte, sanguinoso per una ferita ricevuta in una coscia, fu fatto prigioniere.
      La novella della iufelice fazione, recata da' fuggitivi in Ancona, vi cagionò indicibile dolore e sdegno, sdegno della tirannide, che premeva il popolo, e dolore della perdita de' bravi giovani morti nella pugna : non lieve aggiunta di mali ai mali della peste e dell' incendio. Grande era 1' esasperazione de-
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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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