Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
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STORIA D' ANCONA! fgli animi, terribili le minacce, senza più riguardo libere le grida della perduta libertà. Il Malatesta veduto già sovrastante l'addensato nembo, per non perdere il tutto, venne a trattati col legato. Il legato, cui il papa, come narra il Sepulveda nella sua storia de' fatti dell'Albornoz ( lib.II ) avea scritto queste parole, « farai la pace co' Malatesti, non te « ne prescriviamo le condizioni, tranne quest' una , « che restituiscano la città d'Ancona», il legato, dico, si piegò agli accordi. Queste furono le condizioni :
« Renderebbero essi le usurpate città e terre « della Marca, Ancona principalmente;
« Terrebbersi le altre città della Romagna, più « Fano, Pesaro, Fossombrone, come vicarii del legato, e vassalli della chiesa;
« Pagherebbero una determinata somma di denaro;
« Consegnerebbero la rocca d'Ancona a Giovanni Albizi, deputato dal legato a riceverla » ;
L' ultima condizione fu ad eseguirsi la prima, erciocchè temevasi, non il popolo s'impadronisse ella rocca ; e perciò di notte vi furono occultamente introdotti 1*Albizi, e la sua gente. Gli anconitani, che di quel trattato e di quella occupazione non sapevano nulla, impazienti di ricovrare la loro libertà , corsero alle armi, e gridando^ abbasso i tiranni, impossessaronsi della piazza, assalendo furiosamente ed incalzando i soldati malatestiani. Si difesero questi a ritratta sino alla chiesa di santo Antonio, ed alla vicina rocca, per la quale calaronsi al mare ( in que' tempi la discesa era praticabile ) e per la via del mare, senz' altra molestia, incammi-naronsi per alla volta di Fano.
Ma non estimava il popolo di potere tornarsi in libertà, se dal collo non si togliesse il giogo di quella rocca, cui credeva fosse tuttora in potere de' Malatesti. Mossesi adunque contro quella, armatosii.
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