Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XII.
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      La corte di Avignone ben presto conobbe la incapacità del monaco. E correggendo il ,358-6J tallo fu sollecita a rimandare 1' Albornoz in Italia , e tutta rendergli l'autorità, che con sì grave danno de' popoli soggetti aveagli tolta. Egli giunse in Romagna dopo la metà di decembre del i358. Non segno la storia delle sue imprese , che troppo lungi dal mio proposito mi condurrebbe. Noterò solamente, che suo principale risedio era Ancona, dove i principali uffizii erano raccolti, e che era come quasi il centro di tutti gli affari della provincia. Marchese d'Ancona avea egli nominato un suo nipote, che seco era, Gomez d' Albornoz. Partitosi questi per alla Spagna, fu quel,titolo conferito, come il Saracini afferma, a Giovanni Visconte da Oleggio , e poi al conte Ugolino Montemarte della Corbara , cui nominò suo vicario in Ancona, uomo per alto animo , per militare perizia, e per chiari fatti prestantissimo.
      Due memorevoli avvenimenti per Ancona segnalarono il i364« Il primo de' quali fu la morte di Malatesta de' Malatesti, prode e valoroso capitano di quella età, quel desso, che se n'era fatto signore , avvenuta il 27 di agosto. Trovo scritto, che nel suo testamento ordinasse, che ai frati di san Domenico fosse renduto tutto il danaro che speso aveano in suo servigio ( chi sa dirmi se spontaneamente o forzatamente? ), durante la sua tirannide. Lodo quella restituzione: ma penso , che ben altre, e più gravi avrebbe dovuto farne al municipio ed al contado d' Ancona, tanto da lui danneggiati.
      Di questa morte non so, quanto gli anconitani dolorassero : ma certo assai più si dolorarono d'altro più disastroso avvenimento. Nel luglio di questesso anno una tempesta devastatrice ( non saprei chiamarla con altro nome ) di cavallette diluviò sulle anconitane campagne. Venivano, si dice , dalla Ungheria , e per la Dalmazia e pel mare erano sospinte


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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