Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      Ii8 STORIA D' ANCONA! fsu' nostri lidi insino a quelli di Pesaro; e invasero quasi tutta la Romagna e la Lombardia. La lunghezza de' loro corpi era d' un dito, il colore delle larghe ali rossastro, verdastro tirante al bianco il ventre, lunghe e forti le zampe. Dovunque posavansi , pomeri , vigneti, orti erano divorati e spogliati. £ quando spiegato il volo se ne andavano, erane oscurato il sole , come da immensa e folta nuvola, il cui passaggio due ore durava, dice il Muratori, il Saracini, dieci ore, ma per certo questo è uno degli innumerevoli errori di stampa, di cui la sua storia tutta è gremita.
      Ad Innocenzo VI nel i362 era surcedu-^366* to Urbano V, prima Guglielmo di Griinoal-do, abate di san Vittore di Marsiglia, dell'ordine di san Benedetto, dotto e religiosissimo uomo, odiatore delle pompe, e dei disordini, che allora turpavano la corte di Avignone. L' Europa intera , non che l'Italia, dolevasi altamente, che sì lungo tempo la romana sede si stesse come in esilio. Di quelle amare doglianze ben degno interprete il Petrarca, il cui nome per valermi d'una frase del Si-smondi, divenuto era una potenza, non lasciava trascorrere occasione alcuna, che non rammentasse ai pontefici il gregge loro, e non ne li richiamasse alla custodia. Le lettere, ch'egli a loro scriveva, talora eloquenti, talora ardite, e sempre ardenti, per tutta Europa giravano, avidamente si leggevano, il comune desiderio infiammavano. Il novello pontefice nel primo momento stesso della sua elezione avea protestato, che in Roma ricollocherebbe la sedia apostolica, s'anco avesse a morirne il giorno appresso. Intanto le assassine compagnie di veutura, la tedesca di Rongnrten, 1' inglese dell' Hawkvood , la francese Della Stella, chiamata da' fiorentini contro i pisani, calpestavano la misera Italia, la divoravano, la spolpavano, nemici a' loro alleati non meno the a' loro nemici, a quelli per cui combattevano , e ai.


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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