Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XII. M7
      quelli contro cui combattevano. Queir intanassimo assassinamento non potevasi più tollerare: e quando l'Italia seppe, che il papa e l'imperatore Carlo IV, corouato il i355, eransi impegnati a cessarlo, tutta allegrossi e fece plauso.
      Il cardinale Albornoz, avvisato dal pontefice della sua risoluzione, fece in Viterbo preparare il palazzo per passarvi 1' estate. Ordinò ancora, che in Roma si rialzassero e si ristorassero gli edifizii, che da sì lungo tempo abbandonati e disabitati, caduti erano, o cadevano in rovina. Venezia, Genova, Pisa, Firenze, la regina Giovanna, i cavalieri gerosolimitani a gara offerirono le loro galere. Se ne accettarono solamente di Genova ciuque, di Venezia cinque, de' fiorentini quattro, de' pisani due, de' cavalieri due, della regina sei; una ne aggiunse lo spagnuolo Gomez, vicario perpetuo di Foligno.
      II Muratori, il Sismondi che segue il Muratori, e gli altri antichi e moderni scrittori tacciono della galera, che per ricevere e trasportare la sacra persona del pontefice, d'ordine dell'Albornoz fu costruita in Ancona, e compiè il numero di ventisei. Ma io credo, che al nostro Oddo, testimonio di vista, meglio si debba aver fede, che a quelli, qualunque e quantunque sieno, delle nostre cose non bene informati. Ora dunque egli narra, che qui fu edificata, la più grande che si fosse veduta mai, elegantemente adorna , e d' ogni occorrevole cosa ab-bondevolmente fornita. N' ebbe il comando il cavaliere Nicolao Dellascala, datigli a consiglieri Francesco di Rinaldo Fazioli, Leonardo Marcellini, Pincia-rello di Guido Bonaldi, tutti quattro deputali ambasciatori del comune per fare omaggio a Sua Santità: piloti, marinai, soldati, tutti anconitani. Unitasi alle altre, navigò per a Marsiglia.
      11 pontefice adunque partissi d'Avignone il giorno ultimo di aprile. Nella anconitana A' j'c< galea s'imbarcò egli in Marsiglia. Alcuni car- 7


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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