Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XI.
ma ancora di morire un ultimo e rilevantissimo servigio avea renduto al papa , concludendo per lui una lega con tutt' i nemici de1 Visconti. Ella fu pubblicata in Viterbo il 5 di agosto: e comprendeva il papa, l'imperatore, il re d'Ungheria, Padova, Ferrara , Mantova ; vi si aggiunse la regina Giovanna.
Per ultima sua volontà dispose, che in Toledo si trasportasse il suo cadavere ; e per gratificare alla memoria di lui, ed onorarlo cogli uffizii estremi, il pontefice concedette indulgenza a chi prestasse là mano a quel trasportamento. A gara e in folla concorsero persone devote, che per lucrarsi quelle indulgenze si caricarono della bara sino a Toledo. Quivi Enrico re di Castiglia, i più grandi onori comandò gli fossero renduti. Si ha di lui stampato il testamento, nel quale molte si trovano notevoli disposizioni , questa tra le altre, che in suffragio all'anima sua sessantamila messe si celebrassero da' monaci.
D' un testamento fatto dall'Albornoz in Ancona il i364, prima di partire d' Italia per alla corte di Avignone, parla il Saracini ( acL ann. 1364 )• Perchè lo chiami testamento, io non lo so. Era una carta di pie istituzioni, e di limosine a frati. L'istru-mento ne fu stipulato il 29 di settembre di quel-1' anno, nella camera secreta della rocca papale, presenti Arrigo II vescovo di Brescia, ed Alfonso vescovo di Fermo: « nella chiesa cattedrale si costruisse una cappella, ad onore di san Clemente martire ; a' frati predicatori si dessero cento fiorini per « la fabbrica della loro chiesa; dieci se ne dessero « a' frati minori pel compimento del refettorio e « del capitolo del loro convento; si erigessero e si « dotassero due cappellanie perpetue nella chiesa di « santa Maria Maddalena e di san Cataldo posta entro la rocca papale; si comperassero perciò due « poderi per due cappellani, sì che ciascun di loro « s' avesse almeno un trenta fiorini 1' anno, ed ogni « giorno celebrassero la messa nella cappella ; la pre-
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