Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XII.
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Più grave pericolo, perchè più presso, sovrastava ad Ancona da' brettoni, che militavano al servigio del pontefice. ISon ricevendo coloro le pattuite paghe, formarono il progetto di provvedere a sè correndo contro Ancona, ed Osimo, e Recanati, e Mon-tesanto, e Montefano, città e terre allora collegate, e mettendole a ruba. I recanatesi subodorarono quella soldatesca congiura, e ne avvisarono gli anconitani, e questi gli altri alleati; posersi in guardia, e ricorsero al pontefice. Il capitano di que'barbari non era inconsapevole delle mene di coloro, nè delle provvidenze prese dagli anconitani : e seppe destramente córre 1' occasione di far bene a sè. Molte sue argenterie aveva egli in Ancona, oppignorate per sicurtà di denari avuti in prestanza. Inviò pertanto un Giovanni de' Banni con mandato, che assicurasse gli anconitani, « non aver nulla a temere dalle sue truppe; egli conterrebbele nel dovere. Pregavali, soggiungeva, del favore, che avendo egli per al prete sente bisogno delle sue argenterie date in pegno, « fossero contenti di rimandargliele per quel suo inviato ; tra pochi giorni restituirebbe le somme dovute. » E ne dava promessa in iscritto, munita del suo sigillo, parola di capitano. Conobbero il giuoco gli anconitani, e conobbero, che se non gratificassero al debitore, ben altro peggio avverrebbe loro, che la perdita delle somme prestate. Mandarongli pertanto le argenterie, ringraziandolo delle date assicurazioni: non si desse pena delle somme dovute; se ne tenevano satisfatti, ne avesse a grado il tenue presente.
Così co' brettoni acconciavano le loro bisogne : ma stava loro a cuore la pace altresì co' fermani, cogli ascolani, cogli esinì, e cogli altri loro collegati. E per avere appunto la pace più vigorosamente apparecchiavano la guerra, assoldavano nuove truppe, affor-zavansi in città, incitamenti ed esortazioni a fare altrettanto davano agli osimani, a' recanatesi, e agli
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