Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      STORIA D' ANCONA! f
      « sulla rocca avvisatori, che dall' alto della torre « per tutto il mare spiassero, se, e di qual parte si « vedessero veneziani legni, e gì' indicassero a' genovesi, che sorgevano in porto, e questi correvano « ad assaltarli epredavanli, robe e persone; che ciò « non da neutri era, non da amici. Per la qual « cosa, soggiungeva, domandare Venezia, che legni « armati di Genova non si ammettessero in porto, « si negasse pratica a loro, si negassero approvigionamenti, si negasse di vendere le fatte prede, fossero di Venezia, fossero de' sudditi di Venezia, o « s' avrebbe Ancona a nemica ». Così il Michieli superbamente comandava e minacciava. L'anconitana signoria rispondeva: « essersi alla repubblica rapportato il falso; Ancona mai non avere permesso « a' genovesi di vendere nel suo porto le prede * fatte, nè molto meno di teuere avvisatori sulla « rocca, la qual nemmeno era in potere di lei, ma « del castellano, da lei non dipendente, ma da Roma; « a' genovesi essersi risposto, che Ancona amica era « di Genova, amica di Venezia, amica di tutti, nè « voleva rimuoversi dalla sua neutralità; sperare, « che la veneta signoria non darebbe orecchio alle « calunnie de' malevoli, osserverebbe il diritto delle « genti; Ancona manterrebbesi neutra, come mantenuta erasi; saprebbe difendere la sua neutralità ».
      Con tale risoluta risposta si partì il Michieli, nè la sospettosa e gelosa repubblica procedette più oltre. Il qual fatto prova, che que' sospetti non erano che sospetti, e le accuse non avevano fondamento. Ma gli utfiziosi scrittori veneti mandarono alla posterità, che Ancona parteggiasse per Genova. Il fatto gli smentisce : e il fatto è, che la repubblica non fece contro Ancona nessun movimento ostile; nè si sarebbe rimasa dal farne, se di ciò che sospettava, avesse potuto avere alcuna prova. E di questi veneziani e genovesi fastidii si è detto abbastanza.
      i.


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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