Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      IIBBO XIX.
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      poli un ser Niccolò di Oliviero , con mandato di richiamarsi contro le angherie , che i loro mercatanti vi sofferivano in dispetto alle antiche esenzioni, delle quali per gì' imperiali diplomi erano in possesso. Giusti erano i loro richiami , certe le esenzioni : cessarono le angherie , si ristabilirono i loro privilegii.
      E perseveravano a procurare pace tra* loro collegati. Ad aspra guerra s' erano rotti gli Osimani, e i Cima signori di Cingoli. Riconoscenti ai Cima erano gli anconitani per la civile carità addimostrata loro , come a suo luogo narrammo , nel disastro dell' incendio. Furono pertanto solleciti ad interporsi per la concordia; ed onde più sicuramente riuscirvi, allo stesso rettore inviarono i nobili Pierpaolo Buonfigliuoli, e Grasso de' Pizzecolli , per supplicarlo, che colla sua autorità sostenesse i loro ulfizii, onde pacare quelle popolazioni. Facilmente ottenutolo, recaronsi i messi ad Osimo e a Cingoli. Ma se non riuscirono a comporre un' accordo terminativo, riuscirono almeno però a concordare una tregua di quattro mesi. L' eloquente Buonfigliuoli , uomo nei maneggi assai destro, si rimase ora ad Osimo, ed ora a Cingoli , per finire 1' opera della pace.
      La tregua de' quattro mesi erasi statuita nel-l'ottobre : prima della metà di novembre si convenne della pace. Ma questa pace ebbe un esito inaspettato , il quale ci fa manifesta la somma destrezza del Buonfigliuoli. L'esito fu, che i Cima si diedero alla protezione di Ancona , e fu col beneplacito del pontefice Urbano VI. Ne sono testimoni i documenti autentici depositati nella pubblica segreteria. Avvisaronsi per certo i Cima di affezionarsi meglio con questa spalla contro la maggiore possanza degli Osimani in occasione di altre guerre. Il sindaco del Comune di Ancona fu inviato a Cingoli per regolarne le condizioni. Queste furono :
      « I cingolani nessuna pubblica risoluzione farebbero senza il consentimento degli anconitani ;


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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