Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
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STOEIA D'ANCONA
« Gli anconitani manderebbero a Cingoli un podestą , un giudice , e notai , e curiali anconitani ;
« I angolani non farebbero alcuna guerra senza il consentimento degli anconitani!;
« Nel quarto giorno di maggio, solenne al protettore celeste d'Ancona san Ciriaco, offerirebbero alla cattedrale d' essa cittą un pallio ( ornamento dell' anterior parte dell' altare ) del valore di dieci ducati d' oro ;
« Le biade, il vino, e tutte le altre grasce di Cingoli si venderebbero in Ancona : i signori Cima potrebbero mercatare le loro dovunque loro piacesse ;
« Alla camera apostolica pagherebbero i angolani il consueto tributo censuario, nč contro la santa sede, nč contro gli anconitani farebbero mai movimento alcuno;
« Gli anconitani avrebbero a raccomandati i signori Cima Maggio , Pagnone , Benutino , Uguc-cione, li manterrebbero nel possesso di Cingoli, li difenderebbero contr' ogni tentativo di chi volesse spossessarli ;
« Finalmente avrebbero a' cittadini d' Ancona i cittadini di Cingoli e gli uomini del suo distretto. »
Per satisfare a' nuovi impegni, 1' anconitano senato condusse al suo soldo altre ottanta lance tedesche , oltre a quelle, a cui erasi obbligato per gli accordi dell'alleanza, che rammentammo, con Fermo, Camerino, e Recanati.
La cura delle altrui cose noi distoglieva iSftf cura delle sue proprie. L'esercizio dellazecca, uno de' tanti privilegii , che la santa sede sģ liberamente aveva compartito ad Ancona, erasi intermesso per 1' invasione dei Malatesti, nč peranco erasi ripigliato. Si risolvette di ripigliarlo quest'anno, e tornare a coniare monete d'oro, d'argento, di rame. Al riaprimento ed alla sopranten-
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