Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      tori delle officine e delle terre non costrìngessero per avidità di maggiore guadagno i poveri operai a far più lunghe giornate , che le forze loro non comportassero, con detrimento della loro salute, e con dispendio della vita: disordine crudele, di cui la civile Inghilterra si duole, e ne domanda una legge repressiva.
      Pietosa io chiamo l'altra costumanza, che nel venerdì santo, in venerazione della passione del nostro Signor Gesù Cristo si consegnassero all' arcidiacono della chiesa anconitana alcuni carcerati, e condannati, onde avanti l'altare del nostro principal protettore san Ciriaco fossero assoluti. E voglio ben credere, che molti non fossero coloro, nè rei di atroci delitti; perchè se tali fossero stati, non potrei tenermi dal dire, che il moltiplicare le pietose assoluzioni più larga apre la strada al mal fare. Del resto reggendosi Ancona per le pontifìcie largizioni, con libere forme , e godendo il privilegio di liberamente amministrare la giustizia , e di condannare i colpevoli , se aveva il diritto di condannare, ognun vede, come avesse pur l'aliro di assolvere.
      E dopo ciò non so , se m' abbia a dire dì quel bestemmiatore da Polverigi, di cui si narra aver bestemmiato la Vergine, e percossane una immagine , ed essere stato perciò condannato al taglio della mano , e conficcatogli un amo nella lingua, di mano del boia frustato per le contrade della città. Che diverrebbe la storia , se tutti ad uno ad uno i misfatti , tutte ad una ad una le più minute cose dovesse descrivere ?.......
      Più notevoli cose a rammentarsi sono: che in quest'anno rassettate furono, od ampliate le mura di Falconara, castello d'Ancona, procurata a Jesi la pace colla terra di Serrasanquirico, condonate le offese ad Un Uguccione, tirannotto della terra di Montecassiano, e quella terra ricevuta in protezione.
      Storia d Ancona. Tomo II. q


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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