Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      i8iSTORIA. D'ANCONA
      Perebbero con essolui della somma da pagarsi, avrebbero il possesso della rocca.
      Della risposta fu in allegrezza la città; sperava si di dover quantoprima uscire di quel travaglio. Ma di là da' monti non procedevasi dirittamente: si davano parole agli oratori, ma si fermava, che piglie-rebbersi i denari, e la rocca non si darebbe. Nè inconsapevole della insidia era il degno castellano : il quale intanto gran ressa faceva a' sei, trovassero i denari, facessero presto, quanto più presto, tanto meglio, lui nulla più bramare, che di gratificare ad Ancona. E quelli, colti alla rete, pregarlo, volesse egli desso farsi mediatore per la città; promettergli qualche mila ducati a segno di riconoscenza, offerirgli domicilio, grado di cavaliere, possessioni, esenzioni per lui, e pe' suoi figli e discendenti da ogni pubblica imposta, ammissione al ceto nobile , "è capacità ad ogni onore ed impiego e dignità de' nobili cittadini nativi. Ed intrattanto con tutte le loro forze, e col loro credito adoperavansi per ammassare denaro.
      Queste cose pendenti, calava in Italia Lu-Ai38a dovico d'Anjou alla testa di formidabile esercito. La fama, che tutto aggrandisce, sparse allora, che quell'esercito contasse sessantacinque mila cavalli, il nostro Oddo disse circa septanta milia, non computate le truppe, che per mare veleggiava-vano contro Napoli. Più ragionevolmente assottigliarono altri quel numero a quindicimila cavalli/e tre mila e cinquecento balestieri. Molti accompagnavanlo principi, e conti, e baroni, tra' quali Amedeo di Sa-voja, e'1 conte di Ginevra, fratello dell'Antipapa. Presso questo, prima che si partisse di Francia, molte consultazioni eransi fatte sul modo di condurre tutta l'impresa, il cui scopo era 1' assoggettamento di Napoli, e 1' abbattimento di Urbano. Entrovvi, afferma Oddo, Ancona pure, città, la cui occupazione importantissima si estimava sì pel suo porto, e


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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