Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XII. I 43
« Clemente, e gli giurassero fedeltà; riducessero « in città le donne loro, i figliuoli, le robe, togliessero le barricate delle strade, deponessero le « armi, cessassero ogni soàpicionc, abbassassero e canceliassero le armi d'Urbano, dipinte e affisse « sull' esteriore faccia delle porte della città. » Questa particolare notizia delle armi mandolla alle lettere il nostro Oddo ; e ben dobbiamo sapergliene grado: perciocché ne siamo chiariti, come que' vecchi nostri maggiori nella libertà, della quale godevano , per quel, segno , come ed oggi pratichiamo, riconoscessero Ja sovranità del pontefice.
Stretti per così fatto modo i maestrati, vedendo pure, quanto poco potessero fidarsi, come dovessero cautamente procedere, e come all'imminente nembo tutti non fossero presti i ripari, si avvisarono, l'arte coli' arte eludendo , o piuttosto coli' arte i' inganno, di prendere tempo, e trarre in lungo le cose, finche il duca si fosse col suo esercito allontanato. Finsero dunque di riconoscere Clemente a papa, a condizione però , che non potessero essere costretti per quattro mesi a prendere le armi contro i fautori di Urbano : protestarono , che mai non potrebbero pagare la somma voluta dal conte , indebitamente voluta , e instarono per una riduzione; una porzione ne pagherebbero tosto, il rimanente quanto più presto potessero ; al quale effetto il duca lasciasse il suo tesoriere , a cui ne farebbero il pagamento : senza di che non cederebbero le armi , non cesserebbero fino all'ultimo sangue la difesa della città. L'Anjou ed il Savoia si accontentarono a quelle promesse ; la contribuzione fu ridotta a diciotto mila ducati d'oro, di cui si pagherebbero subito seimila, il restante entro il più breve tempo. Per riceverne il pagamento rimase nella rocca il tesoriere : il duca coli' esercito si partì per alla volta del regno, e seco il conte.
Dal narrato finqui si fa manifesto, quanto ine-
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Urbano Oddo Clemente Urbano Anjou Savoia
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