Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
i8iSTORIA. D'ANCONA
sanamente scrivesse il Muratori, e lo ripetessero quei che ripetono il Muratori, che Ancona si arrese all' Anjou.
Dissi, che finsero di riconoscere Clemente, e ben lo mostrarouo coli' effetto ; conciossiachè come il Ferrelti narra ( i c., p. 5j ) , inviarono tosto messi e lettere al re d' Ungheria, e a' tutti i loro confederati, significando loro tutto l'avvenuto, e la costante loro fedeltà al vero e legittimo pontefice e sovrano.
Allontanato il pericolo presente, volsero il pen-siere al provvedimento dell' avvenire. Sicuri per la convenzione di non dovere per quattro mesi essere costretti a combattere contro i fautori di Urbano , di quella dilazione si valsero per non essere costretti neppure ad impugnare le armi contro i fautori del duca d'Anjou. Pensarono, che questo intervallo basterebbe a vedere, a qual parte la fortuna inclinasse nel regno , o del duca o di Carlo : dal che dipendeva 1' evento della controversia tra Urbano e l'antipapa. E frattanto, deliberatisi al tutto di volere a terra quella rocca, funesta causa di tanti mali, decretarono, che il restante del denaro promesso al conte di Ginevra , dovesse usarsi ad assoldare milizie per assaltarla ed espugnarla. Si giurò di tenere secreta questa deliberazione. E secre-tamente mandaronsi al Malatesta , per informarlo e cercarlo del suo aiuto, i prudenti uomidi Feliciano di Vannuccio de' Marchioni , e Bartolomeo di Cola de' Casionboi. Lodonneli grandemente egli , confor-tolli ancor più, si offerse di assisterli con tutt'i suoi nervi, aggiunse, che colle sue genti manderebbe pegno di sua fede, il giovinetto suo figlio Malatesta. Con eguale mandato diressero ancora al Varano, signore di Camerino , Nardolo di Marcellino, ed Antonio di Monolo. Ma il Varano non colorissi loro , come il signor Galeotto ; e comecché alieno non si mostrasse dal soccorrerli , andava loro ragionando :
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