Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XII. 1S7
      e nella taccia anteriore del castello (ecero un foro , per cui potesse sporgersi in avanti, e ritrarsi. Dall' allo sul foro sospesero una grossa gomona che so-stenessela , giustamente equilibrata. Quelli che erano dentro il castello, con gagliarda forza tiravanla a sè, e con eguale forza la sospingevano contro il muro del cassaro : la chiamarono bolcione. Le possenti percosse facevano larghi squarci nel muro , e patema, dice Oddo, maraviglia. Nè però i nemici trascuravano ingegni a distruggere sì quell'arnese e sì il castello. Calarono dal muro una grossa fune , acconcia con cappi scorsoi sicché pigliatolo una volta e tiratolo a sè , legaronlo con fortissimi nodi e gì'impedirono ogni movimento. Ma i nostri con, un argano prestamente armato, la posterior parte dell'antenna con tanta forza tirarono a sè, che le funi, a cui legata era l'anteriore, non poterono resistere, e furono mozze dalle taglientissime falci, che vi furono opportunamente vibrate. Libero così il bolcione, ricominciò la tempesta delle impetuose percosse, sicché il muro ne fu tutto rotto , e apertavi larga breccia. Ma la notte stessa, mentre le bombarde tacevano, riparossi il nemico con salda e grossa travata, debole riparo contro il cozzare del bolcione, a cui nè il muro aveva potuto resistere. E già i nostri tentando di colmare il fosso, ultima difesa della rocca, si disponevano all' asssalto. 11 castellano ordinò , che tutto s' incendesse quel legname, e i suoi si riducessero entro la rocca.
      Allora quel ridotto che stato era a difesa si trasmutò in oifesa di questa. Nel lato che volto era ad essa, non avea muro che coprisse gli assalitori: si copersero con robuste travi ingegnosamente collegate e vi appostarono mautelletti, e bertesche, e balestrieri , e maestri di bombarde. E già erano a tale le cose , che ad entrare nella rocca non altro impedimento era, che il lar 10 e profondo fosso, a cui valicare non aveano ponte, e lunga opera sarebbe riu-
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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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