Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XII.
I 63
« memorabile coraggio, dilendesté. Perciocché voi, « uomini fortissimi, vedendo essere data la rocca « in mano a'nemici, e fuori delle mura campeggiare un esercito inuumerevole di galli, e domandarvisi indebite ed impossibili cose, perchè a « chi teneva le armi si desse opportuna occasione « d'incrudelire contro la città e il popolo vostro, « voi che faceste ? quale consiglio in tali angustie « prendeste ? Tale per certo, e sì magnanimo, e sì « orrevole, da non trovarne esempio chi tutte discorra le storie. O preclaro e virile proponimento ! voi non già in dubbie cose, ma in disperate, anzi perdute affatto, dato di piglio alle armi, « contro quella rocca poneste, quale vi fu possibile, « subitano e tumultuario riparo. £ provvedendo ad « un tempo alle private ed alle pubbliche bisogne , « aperte le mura della città al mare, le mogli carissime , i dolcissimi pegni de' figli , e tutto che « potevasi asportare, imbarcaste sulle navi , e vi « apparecchiaste a pugnare voi stessi per le vostre « case , pe' vostri focolari, pe' vostri templi , per « l'anconitano nome, sino allo spargimento del sangue , sino alla morte : onde almeno , se alla coraggiosa ed onorata impresa fosse avversa la fortuna , nelle donne e ne' pargoli il nome di sì « grande città risorgesse, e tutto affatto non perisse. « INè v'ha dubbio, amici carissimi, che cotesto proponimento di generosi petti, di vivide menti, di « alto coraggio, non v'abbia maravigliosamente renduti tremendi a' vostri nemici. Perciocché ben « vedevano, che non potriano superare sì forte e sì « concorde popolo senza molta uccisione , e largo « spargimento di sangue. Il perchè si elessero di « aver da voi piuttosto denaro, comecché poco « per essi, anzi che far pruova degli incertissimi « avvenimenti di guerra. Ecco, ritratto si è l'esercito. « Che fece allora il vostro senno ? Dissimulata alcun « poco di tempo l'ingiustizia, anzi la perfidia del
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