Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
i6GSTORIA D ANCONA
« tese e discordie dividevano i popoli in fazioni con k loro danno, perciò tu ordinato, che per 1' avvenire avessero il loro podestà, non solo forestiere, « ma ancora nobile e legista, e che il suo uffizio « durasse un anno o più ad arbitrio di quella città da cui fosse eletto ». Ancona adunque eleggendosi il suo, non facea che eseguire la istituzione del pontefice sovrano, ed usava della concedutale libertà di governarsi da se ; nè mai le fu imposta la legge, che dovesse domandare 1' approvazione dell' elettosi podestà , nè v'ha memoria, che mai la domandasse. E come dapprima erasi praticato, così anco dopo quel fatto si proseguì a praticare. Nè l'utfizio di podestà si dee confondere cou quello de' vicarii. I podestà dal comune , i vicarii eletti erano dal rettore della provincia.
Il consiglio adunque eleggeva il podestà. E questi entrando in carica prestava il giuramento. Accompagnato e seguito da' suoi uffiziali e familiari, andava solennemente cavalcando alla piazza di santa Maria del mercato , ora Santa Maria della piazza. Solennemente cavalcando ancora andavangli all'incontro gli anziani, i regolatori , preceduti e seguiti da' loro uffiziali, e trombetti, e tavolaccini. E quivi toccando i santi evangelii, pronunziava il suo giuramento, la cui formola dal Saracini riportata sul fine del libro nono delle sue notizie storiche d Ancona, è questa;
« Che sarebbe sempre fedele e devoto al pontefice , e a' suoi successori canonicamente eletti , ed al magnifico comune della città d'Ancona; e che con tutto il suo potere, durante 1' uffizio della podesterìa, manterrebbe e conserverebbe la detta città, e 'I suo contado e distretto , nella fedeltà e devozione della santa romana chiesa, e del comune e del popolo anzidetti;
« Che fedelmente, sollecitamente, legalmente , diligentemente eserciterebbe il suo uffizio, secondo
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