Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
i8iSTORIA. D'ANCONA
il 16 aprile di questesso anno. Bella è la ragione del suo malcontento: « non foret justum, scriv' egli, che « voi vi steste cum pace et tranquillìtate, mentre ¦ io tuttodì soffro innumerevoli danni ». Che ne pensassero gli osimani, non so; ma gli anconitani non «e ne diedero pensiere. Buon animo non era tra essi e lui pe' negati ajuti alla espugnazione della rocca.
Come i processi per 1' abbattimento di fi86-8g ^u®5'3 finissero , noi bene lo diremo a suo luogo : ora diciamo alcune cose di tre castella del contado anconitano. Non guari distante da Fiu-mesino è un'amena pianura, detta il piano de'Ronchi. Quivi a guardia de' vasti possedimenti della nobile famiglia de'Ferretti sorgevano un castello ed una torre. L'esercito del duca d'Anjou, osteggiandovi, vi aveva recato gran danni. Il conte Francesco di Liverotto, strenuo e valoroso milite , capo allora della famiglia, posesi in animo di edificarvi una forte rocca, per meglio guarentire le sue terre. Ma perciocché vietato era, per le albornoziane costituzioni, di costruire sì fatte rocche, ebbe ricorso al cardinale Bontempi, che per Urbano reggeva la Marca. E '1 cardinale , cui era ben conosciuta la fede da lui professata alla sede apostolica, con pronto animo, nel i384; ne lo fe' pago. In due anui fu il lavoro condotto a finimento. Non descriverò questo castello; chi brama vederne la descrizione, può ricorrere al eh. autore della Pietra del paragone. Piuttosto accennerò alcuna cosa di questo egregio cavaliere, il cui nome è venuto insino a noi onorarissimo tra gli onorati nomi, di cui meritamente si vanta questa nobilissima famiglia. Egli nel i35o a proprie spese avea fatto costruire ed armare sei galere, delle quali egli stesso , che perito uomo era di nautica e di guerra, fu capitano, per battere il mare contro ì pirati, che lo infestavano. Dotto legista ad un tempo , e saggio governante, due volte era stato podestà del comune di Firenze, e sì con lode e con
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