Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
i8i STORIA. D'ANCONAd' Ancona , di ricevere e pagare 1' uffiziale, che manderebbesi al governo, di guardare e ditendere il castello , e di offerire ogni anno a tributo , nel giorno festivo di san Ciriaco, un pallio , del valore di un ducato. d' oro ; il comune a' Ancona assume-vasi di somministrare loro tutte le occorrevoli armi a difesa ed offesa.
Nè tacerò le cure, alle quali in quel tanto attendeva il senato, per vendicare e proteggere ad accrescere il suo commercio , fonte di agi e di prosperità. In Alessandria di Egitto si ristorava il vasto fondaco pel deposito delle merci, che vi si trasportavano da Ancona ; tassati erano per ciò quelli , a cui appartenevano , a pagare in mano del consolo , che vi risedeva, un mezzo ducato per ogni cento del valore delle merci depositate , e ne ricevevano lo sgravio sui dazii della dogana d' Ancona. Si rinnovavano e si riformavano i trattati di commercio altre volte statuiti con Ragusa e con Zara. Consoli si mandavano per varie parti a tutelare i mercatanti. Uua grossa trireme si armava , e mandavasi in corso per espurgare il golfo da' ladri di mare, che lo infestavano. Si proibiva, che per la piazza avessero corso certe ascolane monete di non giusto valore. Colla quale proibizione il comune usava il diritto , che anco ogni privato ha , di ricusare le monete di qualsiasi principe, quando non le sieno di giusto peso e valore.
Nè solo intenti erano a vantaggiare il suo commercio , e ad allargarlo con ogni industria , ma a vendicarlo ancora colla forza , e fare, che lo si rispettasse. Una galea d' Ortona, armata da un Nico-Jao Orsino , e da un Francesco, signore di quella città , nel i4 d' agosto di quest' anno i38g venuta era in porto , accoltavi amichevolmente. Era capitanata da un genovese Bartolomeo di Bonaventura , e guernita, oltre la ciurma marinaresca, di cinquanta tra uffìziali e soldati ortonesi. Standosi in porto,
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