Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XII. I 173
air improvista , col favore della notte , assaltò una barca di Lipparello di Monolo Peruzzini anconitano, e predossela , qual era , con ricco carico di pannine del valore di scudi seicento , e colla sua preda partitasi , anco sulla spiaggia di Recanati arraffò una cassa di merci. Dell1 enorme fatto, per deputati mandati, fortemente richiamossi il senato a'proprie-tarii della galera, ed al comune d' Ortona , e domandò che si restituissero e la barca e le merci sì vilmente rubate. Se n ebbe in risposta, che tutto si renderebbe , qualora si provasse, quella barca e quelle pannine essere di proprietà degli anconitani. La barca era dell' anconitano Peruzzini, le pannine di mercanti di Gubbio. Insolente però era quella risposta ; conciossiachè supposto ancora , che non fossero proprietà degli anconitani , santo diritto aveva Ancona a volerne la restituzione , perchè erano nel suo porto sotto la sua salvaguardia , nè guerra era con Ortona. Pure le pruove si diedero ; e la restituzione si promise. Erano parole. Minacciaronsi allora le rappresaglie ; nè le minacce giovando , furono, com'era l'uso d'allora, intimate. Alla intimazione susseguitava 1' effetto , ed una galeotta si armava , e si spediva contro i corsali d' Ortona. Calò allora l'oltracotanza dell'Orsino, e del signore d'Ortona , fecesi la resùtuzione , uè altro peggiore seguito ebbe 1' affare.
Il 18 di ottobre i38g morto era, non senza sospetto di veleno portogli , il ponte- A^'Qo fice Urbano VI, e il giorno 11 di novembre ascendeva al trono pontificio il cardinale Pietro To-macello, napoletano, che volle essere chiamato Bonifacio IX , uomo per età , per senno, per vigore d'animo, fiorente. Saputasi dagli anconitani l'elezione di lui non s'indugiarono ad inviargli oratore pel comune Biagio di Giovanni, che facessegli omaggio e supplicasselo dell'assoluzione dalle incorse censure. Adempiendo egli il mandato, espose; « che
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