Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
i8i STORIA. D'ANCONAnon per volontà , non per editto del pubblico consiglio erasi demolita la rocca, nella più gran parte guasta e per lo scoscendimento del monte, e per la fatta oppugnazione , ma sì per subiiana concitazione del popolo irritato : non avere in ciò colpa il consiglio, il quale non potendo impedire quel disfacimento, altro non avea fatto che ovviare a peggiori rovine ; nè il popolo stesso essere immeritevole del perdono, che su que* sassi avèa sfogato il dolore de' sofferti danni gravissimi per r oltramontana perfidia e crudeltà ; 1* oppugnazione poi creila rocca essersi fatta non per rapirla alla santa sede , ma per disfare quel nido all'antipapa, dove avrebbe potuto afforzarsi, e col-r aiuto di Francia farne sua piazza d'armi, e recare la guerra nel seno stesso dello stato ecclesiastico , dove aderenti e partigiani non gli mancavano ; se Ancona avea simulato di riconoscere Clemente , lo avea simulato per salvare la città, a cui minacciavasi rovina dal castellano, e stavate sul collo 1* esercito dell' Anjou ; ma questo allontanatosi appena, poche giornate, non badando al pericolo, eh' e' potesse mandare grosse schiere ad opprimerla, erasi dichiarata pel legittimo sovrano, disconfessando 1' usurpatore intruso nella sedia apostolica, e facendogli la guerra; che bene il senato usando degli antichissimi privilegii, avea tenuto in questo tempo il reggimento della città e del contado, ma per la chiesa , della quale maestrali e popolo protestavansi fedelissimi; ch'egli oratore mandato era ad umiliare alla Sua Santità T omaggio della fedeltà e dell' ubbidienza, cui non sarebbe per mancare in alcun tempo. Concludeva supplicandolo del proscioglimento dalle censure, dell'annullamento dei giudiciali processi per le contratte leghe, e della confermazione de'privilegii conceduti dalla santa sede, e per così lungo tempo conservati. » Il pontefice, che benigno era, beni-
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