Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XII.
« cotesta Ancona , ma non vi trovo che tenebre. i E cotesta Ancona si vanta di fedeltà alla santa sete de ? ed il pontefice sei crede ? Com' è egli ingannato ! Ma se cotesta millantata fedeltà è vera ; « mandatemi dunque i denari , mandatemi i soldati: « unirò le vostre alle mie forze per lo sterminio « della buldrinesca masnada ».
Queste superbe ed aspre parole diceva egli all' oratore anconitano , e queste 1' anconitano oratore riferiva all'anconitana signoria. Prima 1'oratore , poi la siguoria, ripulsava vigorosamente rispondendo gli ingiusti e non meritati rimproveri. « Ancona, dicete vano , non aver lega co' boldrineschi , non avere a guerra con lui, in Ancona non essere tenebre, ma « luce di schietta lealtà; il fatto di Polverigi non essere avvenuto per suo comando, e quel che le « schiere buldrinesche vi avevano ricevuto, ve Io « avrebbero egualmente ricevuto, ve lo riceverebbero, in eguali occasioni , le schiere di lui marte chese : in quella discordia tra lui e loro non vote lere Ancona prendere parte , nè ciò ripugnare per te nulla alla fedeltà dovuta al pontefice; essere lei te fedelissima devotissima alla santa sede, e per ciò « stesso volere conservare interi i suoi privilegii, in-tt tere le sue libertà ; certo no , non avere avuto di te che essere contenta del Boldrino, avere amato di t< liberarsene, ma con opportuno congedo, ma, abbisognando , colle armi, non colle iusidie, in guer-
| |
Ancona Ancona Ancona Polverigi Ancona Boldrino Ancona
|