Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XII.
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      « per conseguente , non volere da altri, che dal « marchese , ricevere avvisi nè inviti. » Tanto ragionevole, quanto libera e schietta, era la risposta. Non so, se il basso animo del Tomacello ne fosse scosso: ben so, che all' impudenza aggiungendo la viltà , accusò il suo nunzio, come se del nunzio fosse stata la mancanza, non sua.
      In questo tanto il Varano da Camerino, e i Si-monetti da Jesi domandavano aiuti di gente armata, per assicurarsi dalla masnada d' Azzo da Castello. Mandavansi prontamente i chiesti soccorsi, e ad uno de' Simonetti , che con dieci lance era al servigio d'Ancona , si concedeva il commiato per correre alla guardia delle sue terre. Quell'Azzo succiava ad Ancona ottomila ducati.
      Non aveva il marchese trascurato di cogliere 1' occasione di accusare Ancona al pontefice , come restìa alla debita obbedienza, mancatrice alle promesse, e colpevole di fellonia per essersi collegata co' ribelli della chiesa. Il pontefice, che benevolo era alla città, e meglio d'ogni altro conosceva il carattere del fratello , nè però avea cuore a rimuoverlo, commosso pe'disordini , onde la provincia era mess» a soqquadro, e vedendo, che Ancona, perle sue ricchezze e per le forze, come primeggiava sulle altre città, così più che le altre, operar poteva la guerra o la pace della provincia , con saggio consiglio deliberossi di mandare a lei principalmente ( dico principalmente, perchè mandollo, come vedremmo, ad Ascoli ancora, e forse ancora a Fermo, città collegate ) suo nunzio il chiaro milite Ludovico da Parma, per migliore informazione, e per paterne esortazioni. Da'pubblici nostri monumenti si ha, che venuto al cospetto della signoria ragionasse cosìf « che il santo padre e signore a lei, e a tutto il comune mandava 1' apostolica benedizione. « E soggiungeva: » che da persone degne di fede era « stato riferito a sua santità, avere il comune trat-


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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