Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      STORIA D' ANCONAscito, ora tentava di staccare Ancona dal Varano, e trarla a sè. Accusavala della lega ! Ma non ne aveva egli dettato a suo vantaggio il trattato? Non voleva che quel trattato avesse nessun vigore ! Ma non avea scritto egli stesso agli anconitani, che il pontefice lo avea col suo contentamento approvato? Faceva loro delitto di avere assoldato le schiere buldrinesche! Ma non avevali per un suo nunzio pregato egli stesso t che facessero opera di acchetarle , perchè la quiete della provincia non turbassero? E come altramente acchetarle, che assoldandole? In somma suo principale , anzi unico scopo era seminare tra' collegati la divisione, onde coglierne il frutto della oppressione di tutti.
      In tale e tanto trambusto e travaglio, il consiglio decretò il 19 settembre i392, che dovendosi tra non guari adunare il parlamento provinciale in Macerata , a quello si destinassero due eloquenti e pronti oratori, che le anconitane ragioni sostenessero, e inducessero gli alleati a tenersi d' accordo con Ancona. Chiarirono quelli i capitoli tutti della lega, e le ragioni, per cui eransi condotte al soldo le buldrinesche, e le azzesche brigate. Perorando pregarono il marchese, che all'onor suo ed alla quiete della provincia volesse provvedere, tenendo fermi i convenuti patti; Ancona lealmente averli tenuti, e terrebbeli. Ma il marchese indietreggiava, proponeva vani pretesti, non volea saper nulla de' patti della lega. Al che gli anconitani oratori rispondevano, che dunque si farebbe appellazione al papa, il papa deciderebbe. Ed introdotto issofatto il notaio, che con es?oseco aveano condotto, ne fecero solenne protesta. E volgendo il discorso al marchese avverti-vanlo : « non ispingesse Ancona alla disperazione ; « Ancona essere fedele alla santa sede , esserlo veramente, ma essere eziandio irremovibilmente ferma a voler difendere il suo stato, e le sue libertà, v per la cui difesa non oro, non armi, non sangue


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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