Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      vero. Più probabile è quel che ^il Buonincontro ne narra , e Teodorico da Niem lo conferma : che Bior-do cioè avesselo prigioniere, e il papa co' suoi danari lo riscattasse. Troppo è la storia di que1 tempi intralciata e confusa, perchè se ne possa scernere il vero. Vero è questo bensì, che per tormento della provincia egli seguitò ad averne il governo.
      Il pontefice gemeva de' mali che turbavano questa bella provincia. E per Antonio di Giovanni, anconitano ambasciatore, dalla anconitana signoria deputato agli alleati, per avvisare se pur vi fosse modo a concordia , sul finire del 1392 facendo intendere, quanto la rottura del marchese gli fosse incresciuta , faceva intendere ancora, quanto fervidamente bramasse , che non una passaggiera tregua, ma una stabile pace si concordasse. Certamente questo desiderio era degno del vicario di Cristo. Ma il più efficace e sicuro mezzo di pace sarebbe stato il rimuovere dal governo il turbolento e superbo fratello. Egli però non sapeva condurvisi per l'amore che gli aveva. In quella vece adunque proponeva un convegno de' collegati in Fuligno, dove manderebbe, prometteva , un suo plenipotenziario di loro aggradimento.
      Ma se il papa desiderava la pace, non meno de- -sideravala Ancona. Intervenne mediatore il conte di Urbino, mediatori si offersero anco i signori Malatesti. Si convenne il 9 di novembre per una tregua di un anno. A quel convengo non comparve il marchese; Però nell' atto stipulato per quella tregua fu inserita la riserva dell'approvazione di lui. Ma egli non vi badando, proseguì la guerra in suo mal prode.
      Finalmente il papa , cui premeva , che avessero un fine quelle funeste discordie, poselo egli, e le spense , confermando i loro privilegii e le concedute libertà a' comuni, salvo il consueto censuario tributo , segno della loro dependenza, e del diretto sovrano dominio della santa sede ; ed a' signori delle


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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